tag:blogger.com,1999:blog-5934355259219511818.post6429961905546680428..comments2023-07-06T14:34:04.991+02:00Comments on Corporeus corpora: Die ZeitgeistUnknownnoreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5934355259219511818.post-28961669138654167842012-10-22T09:58:16.950+02:002012-10-22T09:58:16.950+02:00non sono ostile, mi metto alla pari, non faccio pa...non sono ostile, mi metto alla pari, non faccio paternalismi.<br /><br />Sui social network, in uno di quei riquadri, saremo comparsi anche noi con qualcuno dei nostri post.<br /><br />Pretendere che la riflessione, selezione eccetera si faccia solo qui, con la messe che e` disponibile, e` se non altro semplicistico.<br /><br />Soprattutto se altro non si guarda. <br /><br />Lo so che gli scritti dell´Abate hanno un target e anche una loro dignita´ identitaria, se vogliamo essere aulici, lo avevo anche sritto.<br /><br />Pero´ per alternativa all´informaione corrente avevo inteso una cosa diversa da "ancora unaltro giornale con un taglio specifico"<br /><br />Che mi sembra essere l´approccio della stampa mainstream morente.<br /><br />Seguito a ruota dalla supponenza nei confronti di un mondo che non si frequenta<br /><br />Per quanto mainstream, quella stampa e` gia´ piu´ avanti di noi, per certi versiCatoGrahamhttps://www.blogger.com/profile/04324949443819609231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5934355259219511818.post-69016338484516223462012-10-22T09:00:56.103+02:002012-10-22T09:00:56.103+02:00E’ divertente vedere “i panni sporchi lavati in ...E’ divertente vedere “i panni sporchi lavati in pubblico” ma mi crea un certo disagio intervenire, è un po’ come mettere il dito tra moglie e marito. Però non mi piace fare il lettore passivo, quindi un paio di cose le vorrei dire…<br />Il limite dei social network,come sopra scritto, è la frammentarietà o per dirla chiaramente: parlano di tutto ma non dicono niente. Immensi in termini quantitativi, ma il livello qualitativo è davvero basso. E' vero ci trovi di tutto, e io ci sono in mezzo ogni giorno posso dirti che trovo qualsiasi cosa, ma poi devo scremare moltissimo, scremare e scremare ancora e alla fine di sostanza ce n'è poca. Un altro limite è che chiunque sul web può pubblicare qualcosa e credersi un giornalista, ma mica tutti sono Milena Gabanelli. Questo limite però è anche la sua più grande opportunità: anche chi non arriverà mai in prima serata su una rete nazionale può apportare un contributo significativo all’informazione in questo paese. <br />Sull’ILVA avete fatto un lavoro innegabilmente straordinario, il materiale pubblicato è qualitativamente superiore a quello diffuso dai media “ufficiali” e sicuramente in termini di contatti avrete avuto grande soddisfazione da quei post. La partecipazione “passiva” è stata sicuramente alta, molti commenti, cioè la partecipazione “attiva” del lettore li ho visti anche in altri post, quelli che partivano da notizie apparentemente banali per porre una riflessione tutt’altro che banale. La capacità di chi scrive sta anche (soprattutto) in quello. Per pubblicare uno scoop o una notiziona che nessun altro ha ancora postato, basta essere buoni investigatori, avere fonti, informatori e contatti, giocare di anticipo. Per far riflettere occorre qualcosa di più. Faccio un esempio, la notizia, sicuramente farlocca, del neo padre centenario è rimbalzata ovunque in rete, ma il post qui pubblicato ha dato un punto di partenza diverso. Con alcuni amici ci ha dato spunto per un vivace scambio di opinioni, sul desiderio smodato di una parte dei giovani di oggi di spingere passeggini o sui quarantenni che questo desiderio non ce l’hanno mai avuto. La notizia di per se era davvero poca cosa, ma il modo in cui è stata posta ha dato uno spunto di riflessione. La differenza sta lì. Idem per quella della signora magistrato che ci ha fatto discutere per ore su quanto questo sia il paese del “lei non sai chi sono io” e sul fatto che tutti siano Dottori e Dottoresse, un Dott non si nega a nessuno, e per esperienza posso dirti che chiamare Signora o Signore anche il più piccolo ed insignificante burocrate scatena la stessa reazione della signora magistrato in questione. Discussioni, riflessioni, magari autocritica, quando chi scrive innesca questo genere di reazioni vuol dire che ha fatto centro no? Sennò scrive solo per autocompiacimento, per gratificare se stesso nel leggersi, non per arrivare a chi legge. Ma un buon scrittore vuole arrivare, vuole scatenare emozione, reazione, riflessione, vuole che a chi legge rimanga qualcosa in testa dopo che ha chiuso il pc. O no?<br />Da quello che avevo capito, da lettore, lo scopo del blog era un’informazione che andasse oltre il conformismo, la strumentalizzazione, la manipolazione e spesso la superficialità dei media ufficiali. Insomma una riflessione da una diversa angolazione…. Se lo scopo era questo non importa la notizia di partenza purchè l’autore ponga la questione in modo da innescare un confronto che vada oltre la notizia stessa. L'originalità non sta nella notizia ma nel modo di porla, approfondila, seguirla. Ma è ovviamente solo la mia opinione. <br />Buona giornata a tutti.<br /><br />PS per CatoGraham non essere sempre così ostile nei confronti di chi pubblica un commento. <br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/01960530388204797934noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5934355259219511818.post-31340765738009021542012-10-22T01:01:46.432+02:002012-10-22T01:01:46.432+02:00Il grande limite della comunicazione da social net...Il grande limite della comunicazione da social network è la frammentarietà.<br />Che ne rappresenta anche il vantaggio, in termini quantitativi e dialettici. <br />Ma l'informazione non è solo la notizia o la breaking new. E' il lavorio di chi ne intende la valenza e prova a fornirle una dimensione correlandola al contesto temporale, spaziale e causale cui appartiene. Allos copo di estrarne un senso ulteriore, se vi è.<br /><br />Questo, per la stessa materia di cui sono composti, risulta quasi impossibile ai social network. Nè è lì ricercato.<br />Chi scrive testi più elaborati si sobbarca della responsabilità della selezione del materiale e delle conclusioni che ne trae.<br />In Italia già si porta male la notizia, in genere... poi si fatica a trarne le conclusioni.<br />Un'eccezione è appunto Report. <br /><br />Esempio del "metodo": Se leggo che dei "rivoltosi" ossessionati dal purismo islamico hanno preso a missilate un'ambasciata, la prima cosa che faccio, se già non lo so, è cercare di sapere quale gruppo "irregolare" è in grado di servirsi di armi sofisticate in quello scenario. Poi a chi può giovare, nella complessità delle forze in campo, quell'azione. Infine, chi può aver sfruttato il clamore ed il fanatismo per nascondervicisi in mezzo...<br />Allo stesso modo, se leggo che un maturo benzinaio di Copertino, fino a quel momento mai notato da alcun compaesano compiere il minimo gesto "squilibrato", di colpo in una data simbolica attua strategie "militari" che avrebbe imparato ad usare tramite internet, senza preparazione specifica, per realizzare un attentato contro minorenni sconosciute, mi pongo molte domande.<br />Ancor di più se gli muore il fratello di infarto un mesetto dopo. Maggiormente se la stampa cessa completamente di occuparsene e non pone più alcuna domanda agli inquirenti.<br />Ovviamente, finchè non trovo indizi sufficienti o un plausibile bandolo della matassa preferisco non esprimermi... ma se qualcosa poi me li fornisce il discorso cambia... <br />In tal caso non sarò io ad aver seguito la notizia, ma lei ad aver seguito me.<br />Questo è tutto. <br />Di nuovo buonanotte.Abate di Thélémehttps://www.blogger.com/profile/02704853801862645579noreply@blogger.com