martedì 26 febbraio 2013

"Fermare il declino": Boldrin e L'implosione dei "4 moschettieri". Quale futuro?

Dei 4 moschettieri di "Fare" solo due ancora in piedi...

Video ripreso da intervento di Michele Boldrin, cofondatore di "Fermare il declino", sul caso Giannino. Varazze, 22/02: La "prolusione del gin tonic".

Oscar, il nostro amato "Bigfish".

Dei 4 moschettieri del primo romanzo, quanti sono ancora in piedi? Chi scriverà il secondo tomo? Sarà best seller come il primo?

L'opinione di Corporeus corpora.





Boldrin e Porthos amano il vino...
Porthos
Michele Boldrin è il penultimo sopravvissuto dei tre moschettieri di "fermare il declino". Il crollo di D'Artagnan-Giannino, che ha perso il favore del re per le sue guasconate, ha determinato la fuga immediata di Aramis- Zingales, pronto ad abbandonare lo scomodo moschetto liberale pur di proteggere la tonsura accademica: a Boldrin - Porthos resta al fianco, per ora, solo il fido De Nicola - Athos, spadaccino fattivo dal sacro cuore tormentato, proprio come l'illustre predecessore romanzesco.

Perchè Porthos? E' più grande d'età degli altri, per cominciare... poi lo vediamo brindare durante la prolusione, che qui chiameremo, a storica memoria, "del gin tonic" - con ciò nulla togliere, anzi assai aggiungere, al valore della persona e della sue dichiarazioni, posto che l'abbazia di Thélème è l'abbazia del "fa ciò che vuoi", traducibile anche in "fa ciò che senti"... e chi sente di bere ha un bel sentire. Come l'aveva Porthos.

A nostro giudizio le parole che qui ascoltiamo, segnalate dall'intervento di un commentatore su Corporeus corpora, prezioso come molti ne son giunti, sono da ascoltare con la massima attenzione:




abbiamo pensato che sotto sotto ci fosse una questione politica,
una storia umana troppo umana, un altro chiamato in causa (Zingales n.d.A.),
Il carattere di luigi è del primo tipo (Zingales, il primo tipo "spacca i vetri", N.d.A.) ...

L'insieme delle frasi riporta a quanto scrivemmo in

Fermare il Declino: Zingales lascia Giannino per difetto di Master? Qui si pensa a ben altro...

riguardo ad Oscar Giannino ed alla sua passione per i racconti di fantasia. In cui, a mio parere, accadimenti della vita personale sono stati rivisitati con un occhio alla Bigfish, splendido film di Tim Burton.
Come il protagonista, Oscar rivive e colora positivamente e fantasiosamente episodi minori, che divengono maggiori. Peccato non certo mortale di una personalità che scopriamo istrionica non solo nell'abito, che a volta fa il monaco, ma anche nei contenuti. Che ci auguriamo vorrete cristianamente perdonare. Ma possiamo concordare con Boldrin che, se come deputato avrebbe potuto andarci bene lo stesso (posto che si fosse mai superata la soglia fatidica, cosa che mai credemmo...), nel ruolo di candidato premier fa ormai un pò acqua.
Purtroppo per lui e per noi. E' un problema serio da affrontare al congresso.

Intanto, però, ci ha insegnato una cosa. Che credo assai importante.
Al di là degli ardui confronti, con sè e con altri, o dei complessi meccanismi della psiche... l'homo economicus è solo una parte del sapiens sapiens... Oscar non poteva darcene una dimostrazione migliore: ha infatti impersonato la negazione vivente delle conclusioni della scuola utilitarista, da cui nasce l'economia moderna.
In questa vicenda il "cui prodest?" non serve a nulla per capire. Nessun vantaggio materiale nell'aver cantato o meno allo zecchino d'oro.
O nel sostenere, sempre più a rischio sputtanamento, che si aveva un master americano, quando lo scopo era quello di raccogliere consensi, non di strappare un bel contratto a S&P... eppure, ciò è avvenuto. Da parte di un insospettabile, che ha pagato dazio - e fatto pagare - alla sua personalità...

L'attuale progetto politico di Fare per fermare il declino, commendevole per molti aspetti pragmatici, è quindi insufficiente a colmare il grande vuoto, imponderabile, dell'animo umano.
Senza arrivare alla metafisica, la politica non può però tralasciare completamente gli aspetti "ideali", necessari alla figurazione del sè. E del "noi". L'Aristotele dell' "animale politico" è anche quello del "sinolo" di materia e forma... ma andiamo avanti, spero di esser riuscito a dar conto del mio pensiero.

Altra riflessione è che, evidentemente, le idee di Oscar rimangono valide (come la mia stima): è la coerenza e l'affidabilità dell'uomo che è stata messa in discussione da panzane "private", tracimate nel pubblico ... diverse dalla panzane "politiche", che in Italia prendiamo assai leggermente come dolus bonus, ahinoi... purtroppo il costo elettorale è stato comunque notevole.

Quanto vale pertanto il volto, la voce, la personalità di chi incarna l'idea, la manifesta, la sostiene? Molto. Tanto. Soprattutto in un partito di recente formazione, che non ha protagonisti e successi gloriosi del passato a cui richiamarsi per superare il difficile presente.
Non è affatto vero, come affermasi sempre nel movimento "5 stelle" e sovente in "Fare", che le idee prescindano dalle persone che le esprimono. Ciò avviene solo nei saggi scientifici.
La scena politica di un paese non è un "saggio" e ancor meno una "scienza esatta".
Consideriamoli pure limiti della natura umana, ma capirete che se non ne avessimo non staremmo qui a parlare di Grillo, Bersani, Berlusconi, Monti.

Tornando a Boldrin, la questione politica cui allude lucidamente, l'impossibilità di avere ancora Oscar Giannino quale candidato premier e portavoce unico, l'errore politico di Zingales non fanno che dirci che "Fare" ha bisogno di darsi una nuova rotta, che non ripeta i molti errori del passato.
Non possiamo che rimandare a questo post, oppure al faticosamente riaperto Forum su Fare, per affrontare insieme, concretamente, i passi necessari a scrivere un secondo capitolo, appassionante quanto l'inizio smagliante quel primo.
Possibilmente senza il medesimo finale drammatico.

Anche questa è politica.

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