sabato 2 febbraio 2013

Giannino a Taranto: qualche foto e due parole. Una importante, sui radicali.

Giannino torna a Taranto. Avevamo già documentato la prima visita. Qualche foto Corporeus corpora. E le ragioni della non vicinanza ai radicali.

Giannino spalle al muro fronteggia la stampa, prima dell'incontro (foto Corporeus corpora)
Oscar Giannino torna a Taranto, al Nautilus, per parlare di politica nazionale e presentare i suoi candidati tarantini e pugliesi. E lo fa con brio e determinazione.

La presenza di Berlusconi ha, a detta del leader di Fermare il declino, ricondotto il paese alle campagne elettorali della seconda Repubblica, da cui non possiamo che attenderci nulla che non sia già visto.


foto Corporeus corpora

Anche grazie alla pervicacia dell'apparato postcomunista del PD, che non ha consentito a Renzi di imprimere una svolta epocale. 
Grande delusione per le scelte di Monti, il quale insegue il cavaliere in una gara a "chi la spara più grossa", da cui uscirà perdente. Anche per l'appiattimento sulle posizioni della Comunità di Sant'Egidio, definita senza mezzi termini "affarista".
Il padre padrone Pannella... (foto CC)
Forze nuove in campo non se ne vedono e quelle che si vedono spiccano per assurdità delle proposte:

Ingroia con la sua inquisitoria determinazione a sequestrare i beni "sospetti" di tutti, o quasi, per procurarsi i mezzi necessari al Paese; Grillo e le sue idee balzane di statalizzazione delle banche e delle risorse, da affidare al presidente della Repubblica.
Nel contempo, Giannino si è detto certo che la sua affermazione in Lombardia "farà perdere Berlusconi", da cui l'affermazione del candidato Samorì "sarò l'ombra di Giannino".

Alla domanda "quali altre forze intravedete capaci di riforme, tranne noi?" un accenno ai radicali è saltato fuori dalla platea.
Accenno assai interessante per Corporeus corpora, di cui forse ricorderete la domanda pubblica sul punto ai fondatori di Fermare il declino.
Così come dichiarato al Corriere della sera, solo pochi giorni fa (qui il video), Oscar riconferma che i radicali hanno un "padre padrone" che li vuole "condurre all'estinzione" (nonostante il loro essere "sale della democrazia e delle riforme", parole testuali), il quale non ha voluto accordi con Fermare il declino.
A domanda più specifica, è emerso che Pannella avrebbe preteso in primis appoggio per la sua battaglia etica (ma noi riteniamo anche pragmatica) per l'amnistia, cui FilD non crede.
Oscar con i suoi candidati pugliesi, tarantini (foto Corporeus corpora)
Questo il punto dello scontro, insanabile, nonostante le conversazioni con altri radicali, tra cui la Bonino.

Quel che noi pensiamo dell'amnistia, lo diciamo in vari luoghi.
Se vi interessa osservare direttamente la reale condizione delle carceri italiane e perchè anche noi riteniamo necessaria una proposta drastica come l'amnistia, non perdetevi

Nudità II: la scomoda condizione delle carceri italiane

prima di stabilire con certezza cosa sia giusto o meno.
In particolare per i cattolici, proverei ad immaginare cosa ne avrebbe pensato il Salvatore, alla luce di quel che sappiamo di Lui.
E cosa ci sarebbe da pensare di chi, cattolico, provasse avversione anche alla sola idea di affrontare il dibattito.
Infine, su ILVA Giannino non ha insistito con le precedenti accuse alla magistratura, ma ha ribadito che l'acciaio è indispensabile per un paese progredito come l'Italia e gli impianti vanno assolutamente "riqualificati ed integrati" col territorio.

Terminato l'incontro, Giannino non si è trattenuto al piccolo buffet, ma ha lasciato rapidamente la sala. Con poca allegria.

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