domenica 26 agosto 2012

La Siria a ferro e fuoco. Una (tristissima) previsione azzeccata

Un mese fa scrivevamo che nessun intervento avrebbe "salvato" la Siria
Anche e soprattutto perchè l'ONU, in occasione della precedente guerra civile libica, aveva garantito un accordo che era poi stato violato, in netto favore delle posizioni di alcuni tra i contraenti. Con l'ovvia e duratura ostilità degli altri.
Oggi pare sia avvenuto il massacro più cospicuo e gratutito tra tutti quelli sinora occorsi.
E proprio ieri è stata scattata la foto simbolo, a mio parere, della condizione di inarrestabile conflitto in corso, nonchè dell'attuale impotenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite: essa raffigura il luogotenente ONU in Syria, il generale senegalese Babacar Gaye, e la sua fedele 24 ore che lasciano dimessamente Damasco per rientrare in Libano. 
Dopo una missione durata ben 4 mesi ma che, nelle parole stesse del generale, non è mai riuscita ad arrestare sangue e stragi di civili.
Non avremmo voluto per nessun motivo al mondo aver ragione, un mese fa.

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