sabato 15 settembre 2012

Appena 50 anni fa... ancora sulle differenze. Brutte sorprese dagli Stati Uniti

Solo la libertà di pensiero può difenderci dal potere...

A proposito di quel che si è detto riguardo alle differenze tra esseri umani nel post qui linkato ed alle diverse posizioni assunte dai commentatori ed autori sul sensibile problema, credo sia utile per tutti dare un’occhiata a questo interessante documentario di LA7. E’ molto facile che nessuno abbia mai sentito palare di queste vicende, che presuppongono inquietanti strumentalizzazioni scientiste e diaboliche attitudini del potere “democratico” e tecnologico.

Buona, si fa per dire, visione:




Un grazie all’amico Peter che ha segnalato il filmato.  

36 commenti:

  1. un pò una forzatura più che una continuazione della discussione precedente

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  2. Daccordo, il razzismo non è una scelta di campo culturale fra lo scientismo e le verità essenziali di stampo romantico.

    Il razzismo è un tratto psicologico e anche frequentatori del campo scientifico possono esserne affetti. E' successo.

    Rimane il fatto che gli eccezionali campioni di nuoto neri insieme a condizioni al contorno rendono debole l'assunto per cui i neri hanno poco successo nel nuoto perché sono grossi.

    Servirebbero altri dati, certo, ma intanto possiamo dubitare ragionevolmente di questo assunto.

    Sul piano dello stile, poi, la locuzione "...del potere “democratico” e tecnologico..." ci colloca all'istante nel campo dei reazionari (psichiatrici e no) che dipingono il nostro mondo come una cospirazione meglio riuscita di quella nazista.

    Per cui l'oggettività dell'osservazione dei dati come paritaria col delirio esoterista di vario stampo.

    Per cui l'osservazione che anche gli "scientisti" si sono macchiati di crimini.

    E' questo lo spirito di demistificazione della notizia che anima Corporeus Corpora ?

    Se è questo, devo dire che avevo capito altro.

    Intanto questo collocherebbe Corporeus Corpora in un'arena già ben frequentata. Quella liberal-umanistica mi sarebbe sembrata più originale.

    Ma a parte l'opportunità editoriale della collocazione nel panorama, sul piano dello stile, dell'estetica, mi pare una caduta drammatica.

    Se per qualche giorno non pubblichiamo nulla perché siamo deconcentrati e cala la tensione, possiamo permettercelo. Non riconosco l'urgenza di scrivere qualcosa purchè sia anche a costo di cedere alle forzature.

    Noi non siamo stampa periodica e non abbiamo inserzionisti da accontentare.

    Se per un periodo calano le visite, ci può stare, fa parte del gioco.Non abbiamo assunto l'impegno a tenere il flusso delle visite costante. O si ? E se si, perché ? Cosa ce ne viene ?


    Certo queste considerazioni potremmo farle in privato. Ma cerchiamo di cogliere il lato positivo della cosa.

    I nostri lettori possono vivere in presa diretta il conflitto fra visioni diverse della attività editoriale. Quella più tradizionale di provenienza giornalistica dell'abate e quella più orientata al best effort caratteristica di un certo filone della nuova editoria (che è la mia).

    Oltre, naturalmente, alla diversa ispirazione culturale cui facciamo riferimento io e l'abate.

    E se il conflitto (la differenza ?) la viviamo in privato, perché non dovremmo viverla anche in pubblico ?

    Ecco, abbiamo trovato un altro tratto di originalità della linea di Corporeus Corpora.

    Conserviamola: abate, la prossima volta che vuoi scrivere qualcosa di controverso, puoi evitare, come già fai benissimo, di chiamarmi al telefono prima per discuterne.

    Lo possiamo fare in pubblico. Ci

    Così oltre ad arricchire noi stessi, magari si arricchiscono anche i nostri lettori; potrebebro persino pensare di partecipare alle nostre tenzoni.

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    1. Credo che il diverbio sia tra gli autori perchè non riesco a coglierne il senso.



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    2. Come darti torto, Marco :)
      Grazie per la partecipazione.

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  3. il negazionismo è pericoloso, come tutte le estremizzazioni.

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  4. Allora, di ritorno da uno lungo giro oltrefrontiera e entrofrontiera... ho finalmente la possibilità di rispondere con calma.

    @Anonimo

    A me non pare una forzatura, nel senso che è evidente che se persino gli States abbiamo fatto posto surrettiziamente all'eugenetica fino al 1970, il parlare di differenze, per come esse in realtà sono, si carica di molta emotività e tensione. E rende il terreno scivoloso. Come si è visto nell'altro post.
    Non per questo ogni tanto rifuggo dall'affrontarlo. Anzi, c'è un'altra cosetta che avevo pensato di inanellare alle prime due, sempre sul tema... ma da tutt'altra angolazione.

    @Cato

    Ma cosa c'è di provocatorio nel postare quel filmato! E' interessante, decisamente. Almeno per me. Non avevo idea che si fossero portati avanti programmi del genere sui bambini di orfanatrofio.
    Non credo ciò indebolisca più di tanto la posizione dei paesi "liberi": l'ipocrisia è a volte di casa, in occidente.
    Non insisterei troppo sul fatto degli uomini di colore nuotatori perchè è il motivo storico per cui non hanno mai lasciato autonomamente il continente Africano.
    Alla stessa maniera, non ci sarà mai un Bubka di colore nè un Moses pallido...Non è colpa mia. Certo non nego che l'ambiente formi almeno altrettanto che la genetica.
    Quindi non c'è ragione di agitarsi :)

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    1. Continuiamo a non capirci.

      Il mio argomento non era il rapporto fra genetica e ambiente.

      Era sulla scientificità delle vostre verità.

      Il dato, incontestao, sulla pochezza del numero di campioni di nuoto neri DA SOLO non è scientifico.

      Perché se lo fosse allora i pochi campioni neri di nuoto dovrebbero essere fisicamente atipici rispetto alla loro razza.

      I dati "ambientali" citati dall'articolo della BBC aggiungono solo al dubbio.

      per essere scientifici i dati sui campioni di nuoto neri si dovrebbe registrarne il numero fra i neri di condizioni socioeconomiche simili a quelli dei bianchi

      Il dato grezzo non basta.

      Sui centometristi vale lo stesso. Il dato da solo non fa verità scientifica. fa osservazione.

      Nel metodo scientifico, dopo l'osservazione viene la formulazione di una ipotesi, che è quel che fate voi.

      Poi viene la verifica sperimentale, che in questo caso NON C'E'

      I campioni di nuoto neri sono fisicamente atipici, come neri ?

      Allora fatemi il favore di andare a dirlo a loro che sono campioni perché neri atipici.

      Poi le condizioni socioeconomiche sono solo un ulteriore suggerimento che la vostra tesi alla conferma sperimentale non reggerebbe affatto.

      "Scientificità" non è solo una parola.

      E' evidente la poca consuetudine col metodo scientifico.

      Poi, che i neri non siano mai usciti dall'Africa perché non sapevano nuotare è solo un altro abuso di lettura. E' la tua idea ma di scientifico non ha assolutamente nulla

      Lo voglio conoscere questo storico che ha scritto sta cosa.

      Io confermo che questa è una lettura oltre che ignorante sul piano tecnico di cosa sia scientifico e cosa no e di come si leggano i dati è oure un poco pelosa.

      perché mi viene da domandarmi che ruolo abbia la non consuetdine con la lettura dei dati e che ruolo abia invece l'impianto culturale che spiega queste letture strabiche.

      Sull'eugenetica ancora non vedo cosa centri coi bianchi e coi neri

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    2. è un po come la democrazia: un plebiscito è democratico.

      No, però è espressione popolare.

      La democrazia è fatta di espressioni popolari MA ANCHE di processi (ellettorali)

      La scienza è la stessa cosa. C'è l'osservazione, l'ipotesi E POI la verifica.

      Io avevo suggerito che ci sono ragioni per ritenere che alla verifica la vostra ipotesi non reggerebbe.

      Tutto qui

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    3. ... Ma vedi che si deve fare per innalzare il numero dei commenti sui post :)... mi ricordo i direttori dei vecchi giornali che si scrivevano le lettere al direttore da soli :)
      Ciò detto, allora:

      secondo me c'entra perchè se i tentativi di selezionare e potenziare, mediante tecniche e sperimentazioni occulte certamente dirette in primis al settore militare, datano almeno anni '70, possiamo affermare che la materia "genetica" è ancora molto calda ed è difficile parlarne. Come appunto è accaduto anche nel nostro piccolo.
      Se le cose emergono, nel bene e nel male, è più facile farci i conti.
      Infine non intendevo risolvere il problema scientifico delle differenze, delle cause e degli effetti... di ciò si occupano varie scienze e sommamente l'antropologia, per la quale ciò che ho affermato io è relativamente pacifico.
      Solo far presente che alcune cose non sono irrilevanti. Il dato socioeconomico conta, ma la diversa densità ossea pure. Così come posso affermare senza tema di smentite che dove vivono gli eschimesi, di origine mongolica, nessun altro potrebbe perchè i loro meccanismi di regolazione termica sono sensibilmente diversi dai nostri. E più efficienti, almeno per il freddo.

      E comunque ora che una certa massa critica di commenti è stata raggiunta :) vorrei concludere con un ultimo post, per provare ancora una volta a sfiorare il campo minato costituito dalla relazione tra limite e ambizione, tra finito ed infinito, tra scienza e natura all'interno delle vicende umane.

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    4. Se l´ antrpologia che frequenti tu concorda che i campioni di nuoto neri sono fisicamente atipici in quanto neri, alzo le mani.

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    5. Quando mi presenti un italiano che vive stabilmente insieme agli eschimesi ne riparliamo :) anzi, ci facciamo tutti insieme una grigliata di bistecche di foca :)
      (Ahimè, hanno giusto le foche e se le mangiano... una cultura "altra" significa anche altro cibo, magari non politically correct)

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    6. Vedo che proprio il discorso dell´ oggettivita, dei risultati replicabili, non alligna.

      Lo so anche io che esiste una popolazione umana che per secoli si e´ dedicata alla pesca di perle in apnea e che adesso ha un sistema respiraorio simile a quello di animali cin le branchie.

      Ma questa differenza e´ oggetivamente misurabile.

      Come la differenza di percezione visiva fra uomini e donne.

      Le diverse prestazioni nel nuoto non lo sono affatto. E il perche´ non lo ripetero´.

      Gli eschimesi avranno le branchie.

      Che i campioni di nuoto neri siano pochi per le ragioni che dici tu e´ semplicemente una sciocchezza.

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  5. Rimango fuori dal botta e risposta degli autori, vorrei solo commentare il post.
    So che mi ero ripromessa di non scrivere più qui ma l'argomento non mi lascia indifferente visto che l'ho approfondito e mi fa piacere che sia stato proposto perchè non se ne parla molto.
    Faccio una premessa doverosa, esprimo sempre opinioni personali contestabilissime e me ne assumo la responsabilità. Non cito dati e non mi interessa neppure un dibattito scientifico in questa sede, quello che davvero mi interessa è lo scambio di opinioni ed il confronto costruttivo, che, se è civile, è sempre un arricchimento ed un'occasione di riflessione.
    L'eugenetica riguarda l'organizzazione sociale e il controllo dell'umanità, l'eugenetica concerne l'ingegneria della disuguaglianza, l'eugenetica porta la discriminazione al livello del DNA. E siccome parlavamo di disuguaglianza credo che c'entri eccome, forse non con i nuotatori neri nello specifico ma sicuramente con il concetto di uguale e diverso, con il concetto di razza e di razzismo, e non è poco. Oltre il fatto che c'entra con la democrazia apparente di alcuni civilissimi ed evolutissimi Stati. Basti pensare al perfetto modello di welfare state realizzato in Svezia dalla socialdemocrazia che poi tanto perfetto non si è rivelato. Sull’argomento, tra le molte pubblicazioni, segnalerei Luca Dotti “L’utopia eugenetica del welfare state svedese, dal 1935 al 1975. Il programma Socialdemocratico di sterilizzazione aborto, castrazione”. Dal 1935 al 1975 ci sono state oltre 60mila sterilizzazioni, compiute per eliminare la capacità riproduttiva di persone considerate "difettose", le persone di tipo B, e garantire il benessere della popolazione sana, gli esseri umani di tipo A. I principali fautori di queste teorie furono i coniugi Myrdal (premi Nobel lui per l' Economia nel 74 e lei per la Pace nell' 82). Nel 1934 il loro libro ebbe uno straordinario successo e fu decisivo nell' orientare la socialdemocrazia e l' opinione pubblica verso misure tese all'eliminazione degli "individui superflui" così da evitare che la società sprecasse risorse a causa di persone giudicate irrecuperabili. Non contenti, visto che la legge del 1934 autorizzava la sterilizzazione "solo" di malati di mente o individui incapaci di intendere e di volere, gli svedesi introdussero nel 1941 una nuova legge che dava la possibilità di sterilizzare anche gli "sfaccendati", gli "asociali", e i "leggermente ritardati" . La "volubilità sessuale" di una donna o la mancanza di pulizia nella casa, il disordine, erano segni di pericolosa asocialità e potevano condannare alla sterilizzazione qualsiasi donna. Tra le teorie della Sig.ra Myrdal e coniuge c’era quella di liberare la società dal peso del "materiale umano scadente" e questa definizione basta da sola a far accapponare la pelle.

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    1. Molto interessante, davvero... Oddio, non che "materiale umano scadente" non ve ne sia :)
      Un esempio. Ieri ho incontrato nuovamente un signore che riceve pensione di invalidità anche a causa della sua obesità. Fin qui nulla di troppo strano... quello che è davvero bizzarro è l'esito di tale "tutela": il signore in questione, pur potendo dimagrire ed in parte desiderandolo, non pone in essere atteggiamenti alimentari più sani perchè non vuole vedersi ridurre il contributo statale.
      Invero l'Italia si pone tragicamente agli antipodi della scelta svedese, non solo in questo caso. Ma resta che preferisco di gran lunga, al limite, che codesto materiale umano scadente :) abbia a lucrare masochisticamente sul sistema, piuttosto che si giunga ad attribuire ad un astratto concetto di "normalità" un valore così assoluto e cogente da sterilizzare e isolare gli eccentrici, i disordinati, i caotici.
      Insomma, la gente come me e e Cato :)
      Grazie bambina, bentornata...

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    2. sulla tua, di opinione, non ho dubbi.

      Pero´ osservo che una volta acquisito che certo materiale umano e´ scadente, cosa farne, di sto materiale, rimane da discutersi.

      Tu esprimi la tua preferenza per una certa opzione, altri la esprimeranno per un´altra.

      Poi magari qualcuno vorra´ discutere pure il processo co quale si arriva a determinare chi sia materiale umano scadente e chi no.

      E i tempi cambiano, tutto puo´ succedere...

      Non e´ che puoi dire che il materiale scadente esiste senza prospettare anche conseguenze nefaste.

      Meglio sarebbe dire che materiale umano scadente non esiste e che il ciccione foraggiato (parole mie, per carita´) avra´ le sue ragioni, che giudicare e´ impossibile, che non e´ una singola pensione di invalidita´ a sollevare il problema della spesa pubblica.

      Fissarsi sulla misura "oggettiva" della qualita´ umana e´ una strada che sconsiglierei di percorrere.

      Ma forse volevi assimilare la normalita´ degi eugeneisti a quella "imposta" dalle femministe revansciste ? Vivi l´imposizione del politicamente corretto come equivalene a quella eugenetica ?

      Ho capito bene ?

      Nel qual caso mi sento di rassicurarti. La normalita´ propugnata dagli eugenetisti e quella propugnata dalle femministe revansciste non hanno nulla, ma proprio nulla a che vedere.

      Che abbiano qualcosa a che vedere (la democrazia equivalente alle dittature) e´ una tesi un po´ squalificante, oltre che squalificata, che avevo sperato di non dover discutere in questa sede

      Mi ero illuso che questo potesse essere un porto sicuro, sigh.

      D´altra parte che esista materiale umano scadente (sebbene tollerabile) e che "tutte le vacche siano nere", accostati, comincia a fare un effetto familiare...

      E vabbe´, discuteremo, che dobbiamo fare...

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    3. Ma ovviamente non davo a "materiale umano scadente" il significato che gli attribuivano gli svedesi del '30... infatti ci son vari sorrisi acclusi.
      Ad ogni modo certo qualcosa non va nel sistema delle tutele, se uno strumento "benefico" diviene invece stimolo alla conservazione dello stato di malattia che si prefigurerebbe di combattere o rendere più tollerabile.
      Ma non era questo il discorso, appunto: era che di fronte al rischio di stabilire apoditticamente quale sia la "normalità" ed il "giusto" forzando poi tutti su quelle posizioni, è molto meglio evitare di giudicare troppo e tollerare anche qualche eccesso o abuso.
      Certo, se poi son decine di migliaia come da noi, beh, è altro discorso.
      E sarò anche libero di considerare non il massimo dell'etica e dell'intelligenza il ciccione che si sfianca per 300 euro in più. No?
      Con questo mi fermo, che fatica.

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  6. continuo.....Negli USA dal 1903 al 1973 fu autorizzata la sterilizzazione coatta di pazienti psichiatrici, condannati per crimini sessuali, epilettici, alcolisti, malati cronici, etc. Gli USA furono il primo paese al mondo a legalizzare la sterilizzazione a finalità eugenetiche per un primo conto approssimativo di 8000 uomini e 16000 donne sterilizzate solo in Virginia.
    Nel 1979 la Cina ha emanato la “Legge eugenetica e protezione salute” per il controllo demografico, prevedendo cha una coppia possa avere più di un figlio e la tassa per il secondo figlio è tre volte il reddito annuo della coppia. Le donne che si rifiutano vengono arrestate, fatte abortire e sterilizzate; rischiano di perdere il lavoro, essere isolate dalla società e rifiutate dai parenti. Molto spesso quindi i bambini non vengono registrati all’anagrafe risultando inesistenti. Potrei citare altri esempi ma è solo per dire che l'eugenetica è reale, presente, in agguato, pronta a plasmare,manipolare,selezionare la società del futuro. Ancora non afferriamo appieno le implicazioni della manipolazione genetica di alimenti, piante, animali ed esseri umani. Quel che è chiaro è che stiamo modificando la biologia del nostro ambiente e di noi stessi al suo interno. Il problema insito nell'interazione fra scienza e potere risiede nel fatto che a un potere del genere si accompagna la tentazione di usarlo e di abusarne. La storia lo insegna, ma non ne siamo certo al riparo, quindi parlarne è sempre utile.

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    1. ...credo allora che il prossimo post ti interesserà...

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    2. Anche a me fa piacere che il tuo allontanamento non sia stato definitivo.

      Onestamente, la relazione fra la differenza fra bianchi e neri e l´eugenetica continuo a non comprenderla.

      Registro anche con piacere che rinunci a parlare del caso specifico del nuoto e di come si conferisce il titolo di scientificita´ alle tesi.

      Evidentemente, anche quando gli argomenti sono porati in modo un po´ meno che civile servono lo stesso.

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  7. L'eugenetica si fonda sul concetto di esseri umani di livello A e B. Così va meglio?
    Per porre un freno alla diatriba, riporto qui il contenuto di una vecchio numero di "Focus" che, pur non essendo certo "The lancet", espone con misura la faccenda:

    "I neri nel nuoto sono svantaggiati per ragioni fisiologiche. Hanno una densità ossea più elevata rispetto ad altre popolazioni e una minor percentuale di tessuto grasso: perciò galleggiano meno facilmente. Inoltre, hanno una maggior percentuale di fibre muscolari “veloci”, quelle predisposte per gli sforzi rapidi e intensi, ideali per correre i 100 metri in 10 secondi o “schiacciare” la palla nel canestro. Nel nuoto invece la gara più breve, i 50 metri, richiede più di venti secondi.
    Non tutti i neri sono uguali. I risultati olimpionici nel fondo e nella maratona dimostrano che keniani ed etiopi, per esempio, sono molto predisposti per sforzi medio-lunghi. Ma nei loro Paesi non ci sono molte piscine, e perciò scarse sono le possibilità di selezionare e far emergere una nutrita “classe” di nuotatori, dalla quale potrebbe poi venir fuori il campione. Per quanto riguarda i neri americani, poiché molto spesso lo sport è considerato una via per uscire, anche economicamente, dalla condizione di inferiorità sociale, di solito antepongono al nuoto discipline “ricche”, come la boxe, il basket o il football."

    Da ciò si evince che, probabilmente, in caso di assoluta parità socioeconomica qualche fenomeno di colore potrebbe anche competere nel nuoto, ma che in linea di massima la media si cimenterebbe, come già fa, in sport che sottolineano le potenzialità "originarie", più che sfidarle. Del resto, ripeto, non è mai esistita una "nautica" propriamente africana anche per questo motivo.
    Nell'antropologia, quale scienza, termini come "keniota, somalo" hanno consistenza specifica ed identificano caratteristiche morfologiche diverse, anche significativamente, da quelle di altri ceppi... insomma, ripeto, non è colpa mia se le cose stanno così.
    Quel che non vorrei è invece quel che accade: ormai di antropologia non di parla più perchè le sue conclusioni sono ostiche per il politically correct. Eppure si insegna all'università al pari di Storia e medicina. Ciò non aiuta la conoscenza fra popoli, secondo me.
    Tutto qui.

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    1. esatto, Focus non e´ il Lancet.

      QUella di Focus e´ una ipotesi, come la tua.

      Per dire che la differenza fisica e´ la ragione delle diverse prestazioni ci vorrebbero dati raccolti a parita´ di condizioni socioeconomiche. E non ci sono. E´ solo una ipotesi ragionevole.

      Il Lancet non lo avrebbe scritto.

      Che il democraticismo politicamente corretto voglia negare la differenza e´ una fandonia anche un po greve.

      A questo indirizzo leggerai una opinione inficiata da pregiudizio e misconoscenza, sul tema, che assomiglia alla ua e sentirai un tizio che spiega come sia esistita una tradizione di nuoto in africa, di come alcuni schiavi neri caduti dalle navi siano tornati a nuoto e cose del genere.
      http://www.goldmedalmel.typepad.com/mel/2012/01/recreation-minister-fikile-mbalula-.html


      A quest´altra leggerai di una iniziativa di una fondzione statunitese per insegnare a nuotare a tutti i ragazzini, perche´ cos´i si riduce l´incidenza statistuca di incidenti in cui la vittima annega, si spiega come genitori che non sanno nuotare tramandano il fatto (non e´ natura) eccetera.
      http://www.usaswimming.org/DesktopDefault.aspx?TabId=2092&Alias=Rainbow&Lang=en

      Poi rimane il fatto che dovresti spiegarmi se i campioni di nuoto neri sono neri a pieno titolo o sono atipici, fisicamente.

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    2. Immagino che anche quello che qui seguiva debba essere considerato, pertanto, non scientifico.... a questo punto provo a condensare in ultima analisi la mia visione.
      Campioni neri di nuoto ci possono essere, ma è fenomeno rarissimo.
      Come rarissima è la presenza di bianchi sul podio dei cento.
      Ovunque esiste l'eccezione che conferma la regola, ma appunto è l'eccezione.
      Le risultanze scientifiche ci sono eccome (e da lì vengono le percentuali indicate nel commento successivo), ma sono di difficile reperibilità perchè toccano un problema ulteriore che si accavalla, senza coincidere, a quello della differenza: la superiorità o inferiorità tra esseri umani. Questione assolutamente sbagliata, ma che ha segnato la storia dell'uomo fino praticamente a ieri.
      Pertanto si son lasciati tassonomi ed antropologi a fare i loro giochini nelle università e si è preferito cancellare il concetto di differenza nella normalità dell'informazione, pur di evitare pericolosi equivoci.
      Questa è la mia idea. Sbaglierò? Boh.
      Ciò detto, per me stop, non saprei che aggiungere.

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    3. i "giochini" nelle università sono la scienza.

      La conferma sperimentale non è un giochino.

      Che i nuotatori neri e i centometristi bianchi siano pochi, come ti ho già ampiamente spiegato, non fa verità. fa pregiudizio.

      Allora siamo al fatto che l'abuso delle femministe democraticiste è equivalente a quello dell'eugenetica e che la conferma sperimentale è un giochino che serve a nascondere la _tua_ verità, che imnfatti è infondata.

      Poui andare a fare la claque alla convention repubblicana. Sei il loro uomo ;-)

      E' quello che senti, non è la verità. E quello che senti è un po triste.

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  8. Ho però trovato questo interessante ulteriore testo, che ribadisce quel che sinora si è detto, ma soprattutto ne fornisce anche l'entità. Da ilsussidiario.net:

    "Le misure antropometriche su larghe parti delle popolazioni di neri, bianchi e asiatici mostrano le grandi differenze che esistono fra un gruppo etnico e l’altro: i neri hanno arti più lunghi degli altri e avendo gambe più lunghe e circonferenze di torso più strette, il loro centro di massa è più alto di individui bianchi con lo stesso peso. Questo determina una velocità media maggiore di circa il 3,7% nei neri rispetto ai bianchi.
    Analogamente, nel nuoto i bianchi sono più veloci di circa il 3,5% dei neri. Per quanto riguarda il nuoto, in realtà i bianchi sono i favoriti anche sugli asiatici, ma solo quando sono abbastanza alti. A parità di altezza, cioè, fra un bianco e un asiatico vince un asiatico. Essendo in media molto più alti i bianchi degli asiatici, nelle gare internazionali è chiaro che vinceranno tendenzialmente sempre i bianchi."

    Da ciò ne vorrei dedurre, infine, due cose: la prima è la verità dell'assunto per cui esistono vantaggi e svantaggi variabili, tra i ceppi etnici.
    La seconda è che, pur non essendo del tutto trascurabili, si mantengono nell'ambito di una ridotta percentuale (poco più del 3%) e pertanto emergono per davvero solo in contesti agonistici, dove i secondi e le loro frazioni fanno tutta la differenza.
    Spero di aver esaurito ogni curiosità sull'argomento. Notte :)

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    1. a me pare invece che quelle differenze siano lontanissime dalle differenze nei risultati del nuoto.

      Il che vuol dire che i fattori socioeconomici sono quelli rilevanti.

      E cosi possiamo anche evitare di lasciare in sospeso la domanda sulla costituzione fisica dei campioni di nuoto neri rispetto a quella dei loro "simili"

      Notte ;-)

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  9. un´ultima faticos osservazione:

    http://thechart.blogs.cnn.com/2012/01/05/olympian-cullen-jones-inspires-kids-to-swim/?hpt=hp_bn10

    a questa altra pagina, l´olipmioco Cullen Jones racconta come in piscina da bambino rischio´ l´annegamento e la madre si lancio´ per salvarlo, ma neanche lei sapeva nuotare. E allora si lancio´ il padre.

    Racconta di come il padre gli dicesse "se avessi giocato a basket non avresti avuto di questi problemi"

    Insomma il dato culturale pesa ben pi´u del 3% di differenza nella prestazione (e com´e´ che il 10% di massa magr ain piu fornisce solo il 3% di velocita´ in piu´ ?)

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    1. Il 3,7% è il dato medio e dipende anche dai ceppi. C'è anche il discorso del galleggiamento.
      Il 3,7% poi su cento metri son comunque 3,7 metri di vantaggio, cioè due esseri umani in fila per lunghezza. Che per qualsiasi disciplina è un abisso :)
      Certamente a parità di educazione e condizione vedremmo almeno molti più uomini e donne di colore sulle spiagge a fare una nuotatina, come chiunque altro, di quel che normalmente accade.
      Notte.
      P.s. quel che il padre gli disse è certamente vero ed ha il pregio di valere per bianchi e neri :)

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    2. allora rimane la domanda sulla costituzione fisica atipica dei campioni di nuoto neri.

      Devono essere neri atipici

      Se fossero neri tipici non sarebbero campioni di nuoto.

      E la tradizione della segregazione per cui non accedevano alle piscine, pr cui u genitori neri non sanno nuotare e trasmettono la paura, per cui col nuoto non si riscattano, non centra una ceppa

      Mi inchino alla scienza

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  10. e comunque il 3% non si misura sulla distanza. Si misura sul tempo.

    Non sono 4 metri su cento, sono 4 secondi su 100

    4 metri su 100 di vantaggio li avrebbe solo un delfino

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    1. Ok, misuriamolo sul tempo:

      Per cominciare da qualcosa, questo è l'ordine d'arrivo della finale 100 metri farfalla, stravinta, come sempre, da Phelps.

      1 04 PHELPS Michael (Usa)
      51.21 - +
      =2 05 le CLOS Chad (Rsa)
      51.44 +0.23 +
      =2 08 KOROTYSHKIN Evgeny (Rus)
      51.44 +0.23 +
      =4 06 CAVIC Milorad (Cro)
      51.81 +0.60 +
      =4 07 DEIBLER Steffen (Ger)
      51.81 +0.60 +
      6 02 VERLINDEN Joeri (Ola)
      51.82 +0.61 +
      7 03 McGILL Tyler (Usa)
      51.88 +0.67 +
      8 01 CZERNIAK Konrad (Pol)
      52.05 +0.84

      Si può notare come la differenza tra il nuotatore più forte di sempre e l'ottavo arrivato sia di meno di un secondo. 0.84 centesimi appunto.
      Poichè stavo partendo dall'assunto che la differenza di potenziale fisiologico fosse il 3,5% ,. calcolandolo sul tempo avremmo che un uomo di colore con le caratteristiche di Phelps (ovviamente stiamo ragionando in astratto e per "scuola") impiegherebbe: 51.21 + 3,5% su 51.21, cioè, più o meno 1,80 secondi. Pertanto il tempo finale sarebbe circa 53 secondi.
      Se vai a vedere qui

      http://www.london2012.com/swimming/event/men-100m-butterfly/phase=swm021200/index.html

      scoprirai che è un tempo con cui non si arriva nemmeno alle semifinali (e devi essere come Phelps, però di colore...).
      Piccola parentesi, il sito delle Olimpiadi di Londra è degno della manifestazione.

      Infine, facciamo il discorso rovesciato, in un campo per cui non si possa parlare di ritardo socioeconomico o di paura atavica: la pallacanestro americana.
      Bene, dagli anni '80 in poi la presenza dei WASP in NBA è ridotta al 20% massimo. E tutta concentrata nei ruoli di guardia ed ala.
      Perchè? Per i perchè riportati sul sussidiario, che in ambito agonistico contano molto più che nella vita quotidiana.
      Sono esausto, mai avrei pensato di doevr sviscerare così il tema :O

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    2. Credo che Phelps e gli altri 7 abbiano anche loro un qualche punto percentuale di vantaggio sul bianco medio. Sul nero medio avranno quei punti percentuali più qualcun altro.

      Adesso potresti prendere 8 campioni neri e confrontare i tempi con quelli degli 8 bianchi.

      Ma siccome una media calcolata su 16 persone non significa una mazza, bisognerebbe prendere gente di una fascia non così di punta come gli olimpionici, diaciamo 1000 bianchi e 1000 neri e confrontare i tempi medi su quelli.

      Lo stesso rigore lo si dovrebbe avere con la pallacanestro. Chi ha detto che i bianchi non lo fanno magari perché lo percepiscono come uno sport nero ? Perché vedono altre vie per riscattarsi ?

      I dati grezzi, ripeto, significano poco. Perché il confronto sia equo, condizioni di diversità devono essere considerate.

      Se possibile le si elimina rapportando i dati con l'incidenza della condizione di diversità. Altrimenti si raccolgono nuovi dati.

      Dire "è scientifico" che i neri non sanno nuotare o che sono forti a pallacanestro, è scorretto. Non è scientifico, è un luogo comune. Sgradevole.

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  11. Come anche la faccenda della nautica.

    Le ragioni per le quali gli africani possono non aver sviluppato la nautica possono essere diverse, in concorso fra loro, difficilmente verificabili.

    Può aver concorso il clima, l'agricoltura, mille cose.

    Se è per questo gli africani non hanno sviluppato neanche il filato, il telaio, il carbone e la rivoluzione industriale.

    Perché ? per razza ?

    Non sarà che noi avevamo più freddo, avevamo un'altro modo di sublimare ?

    Non sarà che l'animismo li ha concotti a fare più sesso e meno ingegneria ?

    Ora vuoi tirare fuori le statistiche sugli ingegneri neri ?

    Che i luoghi comuni più biechi debbano essere passati per verità comprovata mi mette a disagio.

    Per non parlare della equiparazione della correttezza politica "democraticista" con l'eugenetica.

    Avevo capito che la locuzione "Corporeus Corpora" volesse evocare l'umanesimo, non la reazione.

    Mi ero sbagliato ?

    Avevo forse frainteso i riferimenti all'esoterismo inglese in Sicilia ?

    Agli idola ?

    Il liberalesimo è per caso uno degli idola che volevamo demistificare e non me ne ero accorto ?

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    1. Bene, esatto. Il clima, la morfologia del territorio (l'Africa profonda ha coste decisamente impervie più impervie di quelle mediterranee e mari più ostili), tutto ciò ci ha resi come siamo per via di adattamento e selezione. Cioè diversi.
      Vogliamo negare anche Darwin? Nessuno dice che le cose stiano così per infingardaggine e debolezza "razziale". Qui non si sta facendo nazismo o fascismo o ideologia in genere.
      Se contano i centesimi chi è avvantaggiato di natura tale rimane e vince ed agli altri non conviene specializzarsi in un'attivita che li vede svantaggiati.
      Un uomo altissimo può andare a cavallo e finanche fare il fantino. Ma in agonismo non vincerà mai.

      Il basket nasce bianco, come tutti gli sport olimpici o quasi. Lo sport è un'attività che solo popoli ipersedentari e tecnologizzati possono immaginare. E tendenzialmente possiede in origine caratteristiche militari. Lancio del disco, del martello, del giavellotto, nati nell'antica Grecia rimandano alla lancia, alla frombola etc, attrezzi da guerra.
      Il baseball, ben più moderno, è uguale. Roteare una mazza con potenza e precisione o lanciare con millimetrica precisione una sfera pesante hanno notevoli risvolti bellici.
      Tanto è vero che in infiniti film la mazza da baseball diventa arma di emergenza contro ladri et similia. E la sfera può essere una granata che un braccio allenato scaglia lontanissimo ed esattamente.
      Tornando al basket esso è diventato "di colore" perchè in quello sport e con quelle tecniche prevale chi è avvantaggiato di natura.
      Prima che le condizioni culturali ed economiche lo permettessero, il basket NBA era praticato essenzialmente da bianchi americani. Dopo, no.
      Eppure ogni casa americana fuori dal downtown ha un canestro...

      Il liberalesimo per me non significa obliare le differenze, significa considerarle una ricchezza, senza voler dare a nessuna di esse la patente di migliore o peggiore.
      Uno degli idola, per me, è fingere che le differenze non esistano.
      La cosa che fa sorridere è che gli uomini di colore sono i primi ad esserne persuasi.
      Alcuni dei loro leader più importanti non hanno fatto altro che sostenerlo, giungendo a discorsi per noi assolutamente "reazionari" :O con cui non concordo... ma servono a dare la misura di come questi discorsi abbiano senso solo in un mondo occidentale bianco, che per senso di colpa e timore di strumentalizzazioni nega ormai anche la più innocente delle differenze. Quali ad esempio la diversa densità ossea e le sue conseguenze.
      E qui scatta appunto il post, che non era quello previsto, ma serve a dare un'idea del paradosso della cosa.

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    2. Tu meni il can per l´aia.

      Allora diciamo che cosi´ come i sensi di colpa e il femminismo, anche gli eugenetisti hanno negato differenze ? Quindi sono sullo stesso piano ?

      Quanto ai neri razzisti, chiedi alle suore della condizione femminile nella chiesa. Non vuol dire nulla.

      La densita´ ossea e le sue conseguenze non le nego. Osservo che la tua e´ una ipotesi e non una verita´ con la dignita´ della scienza.

      E siccome si parlava di differenze fra razze, mi sembrava importante usare la formula dubitativa.

      Visto che, appunto, argomenti non fondatissimi sulle differenza fra razze hanno avuto storicamente (questo, si, e´ un fatto) un portato disgraziato.

      Come quello dell´eugenetica, che hai introdotto a sproposito.

      Adesso sono in fervida attesa del terzo illuminante post sul tema ;-)

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    3. Spero il post meriti tanta attesa .) Il video mi è stato segnalato e m'è parso significativo.
      Sulla densità ossea diversa e le sue conseguenze notevoli in medicina, ecco un pò di scienza per gli assetati:

      http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1359/JBMR.041007/full

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    4. L'osteoporosi è una questione notissima e riconosciuta e con le diverse prestazioni nel nuoto non centra assolutamente nulla.

      Lo avevo gia detto che la densita ossea è diversa, non sorprende che l'osteoporosi comporti decorsi diversi.

      Ma che questo implichi una qualche differenza di prestazioni nel nuot è del tutto arbitrario.

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