venerdì 14 dicembre 2012

Melinda Gates e l'Africa: una bella pagina (al di là delle critiche)

Joyce Banda e Melinda Gates
Seguiamo da tempo le evoluzioni culturali che possono condurre il mondo ad una visione più equilibrata e dignitosa di sviluppo.

Tempo fa ci colpì un video (messo da noi a disposizione in versione italiana, sottotitolata), che mostrava Melinda Gates affrontare a viso aperto uno dei taboo più retrivi del cattolicesimo, quello relativo all'uso dei contraccettivi.
Se questo taboo procura già notevoli danni in occidente, in Africa è un vero disastro.
Perchè non consente la profilassi della malattie sessualmente trasmissibili (non poche), particolarmente presenti nel continente, ma anche perchè, come facevamo appunto notare allora, ossessiona e devasta la vita della donne di quei paesi, azzerando la possibilità di una programmazione delle nascite, a fronte dell'enorme miseria ed arretratezza oggettiva di quelle terre.

Riteniamo per molte ragioni, alcune del tutto personali, che sia peraltro impossibile alcun reale sviluppo senza l'educazione, il progresso e la protezione delle donne.
Siamo lieti di poter affermare che la fondazione Gates continua nelle sue iniziative benefiche di sensibilizzazione sui temi, appunto, del controllo delle nascite come della maternità sicura.


Riportiamo qui l'articolo di Raffaello Tenthani, per Newstime Africa (la versione originale è in inglese), dedicato ad una di queste importanti campagne:


Blantyre, Malawi

Mercoledì 12 Dicembre 2012, la presidente del Malawi Joyce Banda ha incontrato Melinda Gates (moglie di Bill Gates) nella capitale Lilongwe, dove le due donne hanno discusso di salute della madre e di maternità sicura.


"Come sapete, in Malawi 675 donne muoiono ogni anno durante il parto e il Malawi è il secondo paese in Africa che ha la più alto tasso di mortalità in maternità ", Banda ha detto subito dopo in conferenza stampa dopo.

Banda, 62 anni, lei stessa madre di cinque figli, ha assicurato di aver fatto della maternità sicura l’obiettivo principale della sua presidenza.

"L’arrivo della fondazione Gates in Malawi ci aiuterà a educare i capotribù, così come le infermiere, sulla maternità sicura. Una volta che i capi saranno istruiti, essi dovranno anche educare i propri sudditi in modo da ridurre il tasso di mortalità nel paese " ha detto.

Poco dopo il suo insediamento quale secondo presidente donna in Africa, nel mese di aprile, dopo la morte improvvisa del suo predecessore Bingu wa Mutharika, Banda lanciato quello che viene chiamata l'iniziativa del Presidenziale sulla maternità sicura e la salute della madre, allo scopo di garantire che nessuna donna muoia per complicanze durante parto.
Melinda Gates, la cui fondazione gestisce già un certo numero di progetti di maternità sicura in Malawi, ha annunciato che la sua fondazione è pronta per inviare esperti in Malawi nel mese di gennaio prossimo, per aiutare l'amministrazione Banda sui queste tematiche
"Ho visitato uno dei progetti che abbiamo in paese e sono impressionato da come le cose stanno andando", ha detto.

Gates ha detto che la sua fondazione sarebbe anche istituendo dei guardianie responsabili per le donne incinte nel povero paese dell'Africa australe.


Questa è la seconda visita Melinda Gates in Malawi. La prima data 2009.

N.B.

Siamo consci che la Gates Foundation si attira critiche per l'appoggio dato alle biotecnologie, che ad alcuni puzzano solo di ingegneria genetica. E di manovre dei big del mondo farmaceutico mondiale. 
Nonchè che è dibattuto il suo impegno nel finanziare l'impianto di semi ogm nel continente nero, tutti di produzione Monsanto.
Con i rischi che può comportare lo sviluppo di una dipendenza da tale multinazionale, con tutti i suoi brevetti. Rischi che non sono trascurabili.
Ma di certo gli africani sono oggi centinaia di milioni in più di quanti erano appena 20 anni fa.
E ibridi di cereali, in grado di crescere senza troppa acqua, permetterebbero loro di mangiare.

Preferiamo pertanto esseri umani vivi, con seri problemi di brevetto e di insalubrità OGM, a milioni di morti senza sudditanza tecnologica.
Siamo insomma per un problema alla volta.

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