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martedì 13 novembre 2012

Da Chicago blog: poche righe, tre grafici e il declino inarrestabile d'Italia

L'Ouroboros più sfigato del mondo...


Contrariamente alla abitudini di Corporeus corpora, interrompo il periodo di silenzio, generato da incombenze che mi hanno condotto alle periferie estreme della civiltà (sovente molto più vicine a noi di quanto amiamo credere), riportando integralmente il testo seguente, scritto da Ugo Arrigo per Chicago Blog.

In calce il mio commento, con qualche dato di ultim'ora...


"Alcuni studenti mi hanno chiesto quale variabile potrebbe in maniera più sintetica ed efficace rappresentare il declino economico dell’Italia dell’ultimo decennio-quindicennio. La miglior ‘fotografia’ possibile del declino è a mio avviso rappresentata dall’indice del  Pil pro capite degli italiani in standard di potere d’acquisto (PPS) calcolato ponendo sempre uguale a 100 in ogni anno lo stesso dato per l’UE a 27 paesi. Si ottiene in tal modo una linea che discende rapidamente e continuamente nel tempo senza accenno alcuno ad un’inversione di tendenza, come è possibile vedere dal grafico sottostante.
Pil pro capite in SPA  (Indici UE27=100)
A metà anni ’90 il Pil pro capite dell’Italia in PPS si trovava 21 punti percentuali al di sopra del valore medio degli attuali 27 paesi che compongono l’Unione e persino 6 punti sopra il valore dei paesi UE-15 pre allargamento. Nel 2003 il dato italiano scendeva al di sotto del dato medio UE-15 e alla fine del decennio azzerava completamente il vantaggio rispetto all’UE-27.
Accanto alla ‘foto’ del declino relativo dell’Italia è utile  osservare anche le differenti dinamiche del Pil nel nostro paese e nell’UE che lo spiegano. Il Grafico seguente mostra i due indici del Pil reale dal 1995.
Pil Italia e UE-27 Italia esclusa  (Indici 1995=100)
Dal 1995 l’Italia è sempre cresciuta di meno del resto dell’UE (tranne nel 1999-2000): dal 1995 al 2007, ultimo anno per noi pre recessione, avevamo cumulato una crescita complessiva del 20% (contro il 38% del resto dell’Unione) ma circa metà di essa è andata perduta nel biennio 2008-9 e il piccolo recupero del 2010-11 è stato interamente bruciato dalla recessione fiscale italiana del 2012. Risultato? Mentre nel 2012 il resto dell’Unione (nonostante comprenda tutti i paesi problematici tranne noi) ha recuperato integralmente il livello di Pil del 2007 noi non abbiamo recuperato assolutamente nulla e il nostro Pil è ritornato quest’anno allo stesso livello del 2001, indietro di tre legislature politiche. Ma c’è di peggio. 

martedì 17 luglio 2012

Corporeus corpora è d'accordo con Corona: Oscar Giannino è megl'i'Pelè e soprattutto i'Saviano

Aderiamo alla proposta politica liberale (nella speranza sia anche radicale), che sentiamo da lungo tempo anche nostra...

 A Corporeus Corpora non era sfuggita la prolusione in favore di Oscar Giannino pronunciata da Fabrizio Corona, già meritorio autore di una tirata avversa al solonismo di Fazio e Saviano - Di Saviano, conoscendolo, l'Abate si era occupato in tempi non sospetti, muovendo guerra di penna all'intera Nazione indiana, celebre sito di pseudo-intellighenzia italica, ma questa è altra storia.

Non solo liberal Dandy...

 

Nell'intervista rilasciata a "La zanzara", il cui audio troverete linkato qui, insieme ad un riassunto dei testi, il prode Corona si sofferma sul caso pietoso di Sara Tommasi, (di cui già ci eravamo interessati di sfuggita e per celia), raccontando quelle che abbiamo ragione di ritenere delle gran verità.

Ma soprattutto sponsorizza Oscar Giannino. Al suo, abbiamo aggiunto il nostro endorsement preventivo su Chicago Blog, in calce al post "Critiche e spread, Monti ha torto ma Squinzi…pure" (che speriamo leggerete), in cui Giannino palesa una volta in più l'insofferenza per la politica italiana, incapace di offrire sbocchi alla visione liberista, liberale, libertaria che egli predilige. Qui ci auguriamo, con Corona, che possa contribuire ad incarnarla, come sembrerebbe propenso a fare.

Ecco il testo dell'epistola/commento:

Matt Ridley e una proposta "selvaggiamente liberale" per le banche occidentali

Darwin: selezione delle idee e dei banchieri (con cilindro)?
L'articolo di cui al termine del testo posto il link, conducente al sito dell'Istituto Bruno Leoni, editore tra le altre cose del bel Chicago Blog diretto da Oscar Giannino, fu pubblicato in origine sul "Times" da Matt Ridley, brillante giornalista e divulgatore (categoria ormai estinta in Italia, proprio allo scopo di non divulgare). Lo potrete ascoltare e vedere (capire solo se in possesso di inglese fluente - forse un giorno la sottotitoleremo, ma non lo garantisco) qui, rapito in un eccesso di positivismo, ma certamente in grado di offrire molti più spunti sensati di quanto ci permetta abitualmente la serie annuale di trasmissioni di Giacobbo.
Tornando alle banche ed al loro ruolo chiave, il concetto è che l'eccesso di regolamentazione produce i medesimi effetti dell'assenza assoluta di essa. Secondo mr. Ridley, la liberalizzazione piena, ben immaginata, con giusto un paio di spintarelle in più, ad esempio una legislazione fiscalmente sfavorevole al sovradimensionamento degli istituti oppure una croce su di un formulario da riempire prima di aprire un conto corrente (di esempi il testo non è carente, nella classica tradizione britannica), permetterebbero  una spontanea selezione del meglio e del necessario.