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domenica 8 luglio 2012

L'offerta turistica italiana all'epoca dei social network. Prevenire è meglio che curare.

Completiamo questo weekend infierendo nuovamente su Como ed il suo lago. E non solo. Ma certo non per crudeltà mentale, o perchè i lariani non siano simpatici al nostro blog.
La concentrazione di notizie, certo non incoraggianti il turismo e la frequentazione di quella che, per tanti decenni, è stata una destinazione vacanziera tipica di stranieri e lombardi, fa un po' specie ed induce a riflessioni più generali. 
Capita ancora di dover passare per il gossip, di questi tempi.
Quasi nelle stesse ore in cui il capoluogo rimaneva vittima, nei suoi luoghi più a la page, d'una biblica inondazione di liquami, la coppia Clooney-Keibler, insieme a tutti i loro amici, provava forti malesseri dopo una cena a ristorante.
A parte ogni considerazione sulla coppia, premesso che a noi parrebbe Clooney il Rock Hudson contemporaneo (al quale auguriamo però ogni bene), rileva e molto notare come la notizia sia divenuta inesorabilmente un tweet, prontamente ripreso dal Daily Mail che non ci perdona nulla, as usual... e da li inesorabilmente rimbalzato su siti, giornali e televisioni di questo piccolo mondo che è la terra post web. La Keibler: "Alla fine in Italia fatto cattivo pasto, l'intero party a cena ha subito avvelenamento alimentare. Beh, almeno sono ancora in Italia". Il titolare del noto "Gatto nero" di Cernobbio ha decisamente negato ogni addebito ("Clooney non può aver mangiato niente qui che gli possa aver fatto male. Probabilmente lui e il suo gruppo di amici si sono ammalati da qualche altra parte"), certo che il suddetto tweet non lascia adito a dubbi. Almeno sull'opinione della Kleiber e ritengo dei suoi amici. E temo di molti che leggeranno il tweet.
Ci spiace per il noto attore e la nuova dama di compagnia, ma alfine nessuno si è fatto male nella comitiva del bel George... a parte il turismo italiano e lariano, in specie. Ora, integrare la notizia con le foto della turista inglese presentate nel precedente post potrebbe non bastare a giustificare apprensioni più generalizzate sulla qualità che offriamo al turismo straniero, anche quello più evidentemente danaroso, oppure sull'abbassamento dell'opinione che gli stranieri possono avere del nostro paese, anche solo in termini strettamente turistici.