martedì 4 dicembre 2012

Oscar Luigi Scalfaro tra Mafia e Stato: ancora Martelli, ancora peggio...

Scalfaro '43
Scalfaro '60

Breve antefatto. 

Riporto inizialmente quanto pubblicato mesi fa, con tanto di commento. 

Per sottolineare la continuità nelle dichiarazioni dell'ex guardasigilli Claudio Martelli riguardo alla capitale questione dei rapporti (non protetti, evidentemente) Stato - Mafia e per evitare un'altra breve contestualizzazione storica che poco aggiungerebbe alla precedente. Questione che Corporeus corpora considera degna della massima attenzione ed evidenza, contrariamente ai media ufficiali. E nonostante il tono satirico.

Scalfaro '92

Seguirà una nuova testimonianza, in cui ancora Martelli ricostruisce tasselli importanti della vicenda, giungendo ad una ricostruzione a suo dire più completa, questa volta corredata da nomi e cognomi. Tra di essi spicca un ex presidente della Repubblica, passato a miglior vita.

Affermazioni sconcertanti, ma anche plausibili. Di cui verrebbe gran voglia di  chiedere riscontro a qualche protagonista menzionato. 

Vedere per credere.



Martelli su "La7": Tra Stato e Mafia pacs o matrimonio concordatario?


 Ebbene si, lettori. Proprio così. Per esperienza diretta di un ex guardasigilli, Claudio Martelli (nel video a bassa qualità), non è nemmeno preciso parlare di contatti o trattative tra Stato e Mafia. 
Nossignore, nessuna sveltina. 
Tra loro ci furono convivenza e coabitazione di lunga durata. Ci fu del tenero, insomma. 
Don Liborio non è solo vecchi libri...
Quel che gli storici stranieri e nostrani sostengono su fatti e personaggi italiani, a cominciare da Liborio Romano del Regno delle Due Sicilie ai tempi di Garibaldi, passando per il Giolitti di Salvemini fino a Salvo Lima, vicende che la quotidianità di comuni come Nicotera o Gricignano d'Aversa può solo confermare, secondo Claudio Martelli è più che vero e l'ha toccato con mano: dall'Unità sino ad oggi, forse anche prima, il potere italiano è anche potere mafioso.
Sciascia e Borsellino
Non abbiamo purtroppo il tempo di addentrarci nelle pur affascinanti questioni storiche dei carbonari, dei governi preunitari e loro polizie occhiute e pronte alla gestione dei fenomeni criminali, de "i pugnalatori" dell'immenso Sciascia (a lui il rispetto assoluto di Corporeus corpora), delle scelte romane all'inizio del 1900, di portella delle ginestre, della CIA in Italia e dello sbarco in Sicilia, della mano nera e del piano gladio, delle ricostruzioni illuminanti di Calabria ora, perchè infinite vicende di questi giorni, alcune strettamente correlate ai fatti narrati da Martelli (vedi Napolitano e l'inevitabile scontro tra poteri e funzioni dello Stato, di cui non potremo tacere), altre non meno gravi ed a sè stanti, assorbono le nostre energie non infinite.
Però vogliamo avanzare una riflessione ed una proposta: chi siamo noi per impedire tanta corrispondenza d'amorosi sensi, tante affinità elettive così consolidate... è vero, una formalizzazione non c'è ancora stata. Bene, vi si giunga.
Che siano Pacs o matrimonio concordatario (noi siamo evidentemente per il secondo, come il sottofondo al video suggerisce e l'acclarata genesi cardinalizia delle "stidde" siciliane reclama), è tempo di legalizzare questa passione occulta e clandestina. Che se la vivano alla luce del sole, tra i nostri applausi commossi. 
Del resto che potremmo fare? "Tra moglie e marito non mettere il rito (processuale)", pardon il dito.

commento:

Ripensandoci, aggiungo che Claudio Martelli, pur nella Craxiana tendenza ad ammettere le cose, manifesta l'italico vizio di parlare da privato cittadino di questioni che invece lo videro ai vertici (almeno teorici, perchè ci sarebbe da farsi qualche domanda in proposito...) dell'autorità di governo.


Ecco il nuovo video, ripescato nel gran mare internetico. Non credo abbisogni di molte parole.

Il risentimento personale nei confronti dell'ex presidente pare evidente. Ma l'abbondanza di viventi citati, unita al non grande profitto personale ipotizzabile nel dichiarare quel che sentirete, sommata all'ipotesi che difficilmente tale risentimento potrebbe portare, sic et simpliciter, ad accuse così infamanti dopo 20 anni, a mio parere porta a dare un certo peso ai fatti, alle congetture, alle conclusioni presentate da Claudio Martelli: dalla ritrovata "Pax mafiosa" in poi, effettivamente, nessun magistrato troverà più efficace dinamite sulla sua strada. 

C'è da riflettere anche sul comportamento dei carabinieri quale raccontato da Martelli, cioè sulla naturalezza con cui si accostava un ministro per proporre trattative sottobanco con la criminalità organizzata... chissà quante volte potrebbe esser capitato nella storia repubblicana, a noi non note...

La posizione di Martelli trova comunque una notevole conferma nelle parole di Nicolò Amato, proprio il direttore del DAP che nel video viene indicato quale rimosso arbitrariamente dal presidente Scalfaro, allo scopo presunto di accontentare le richieste mafiose nella trattativa in corso.

Qui, se desiderate, potete invece reperire la posizione della parte avversa. Ovviamente rappresentata non dal diretto interessato, che non è più, ma dall'onorevole Gerardo Bianco. Con tanto di commento indignato in calce.

 

Per inciso, il regime di 41 bis a nostro avviso era e resta in buona parte anticostituzionale. 
In quanto effettivamente contrario alla minima dignità umana.
La tentazione di utilizzare metodi inumani per ottenere i risultati desiderati, per quanto buoni possano essere, almeno in tempo di pace andrebbe decisamente repressa.

21 commenti:

  1. Difronte all'evidenza dei fatti la verità appare sempre chiara.
    Grazie per l'ulteriore riprova odierna.

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  2. UN VIDEO SCONCERTANTE COME E' SCONCERTANTE LA NATURALEZZA CON CUI SI PARLA DI QUESTI RAPPORTI.
    NON DOVREBBE POI SORPRENDERE LA QUANTITA' DI INGIUSTIZIE IN TUTTI I CAMPI (INQUINAMENTO, DISFUNZIONI, CORRUZIONE, SPERPERO, ETC ETC) VISTO CHE AL GOVERNO CI SONO DELINQUNTI(COME DICE GRILLO TRA L'ALTRO)

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  3. Purtroppo i delinquenti che sono al governo sono la punta dell'iceberg...basti vedere nella vita quotidiana: falsità, opportunismo, corruzione sono all'ordine del giorno come ci aspettiamo che chi ci governa sia migliore dei governati?
    D'altronde in molti, nel loro piccolo, dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi se davvero stanno dando prova di onestà e di etica...bellissima parola caduta in disuso. Complimenti per l'ottimo lavoro.

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  4. FALSITA', OPPORTUNISMO E CORRUZIONE SONO DAPPERTUTTO. COSA E' DIVERSO PERO' E' LA MANCANZA IN ITALIA DI QUALSIASI TIPO DI PUNIZIONE PER COMPORTAMENTI DEL GENERE.
    EPISODI DI TANGENTI COLLUSIONI ETC SONO PRESENTI IN ALTRI PAESI DEL MONDO CIVILE PERO' LA PERSONA FINISCE IN GALERA IN ALCUNI CASI PER MOLTO TEMPO.

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    1. anche su questo, le leggi sulla droga e sugli immigrati (Bossi-Fini e Giovanardi) servono a due cose

      a buttare fumo negli occhi a chi avverte l´esigenza di "rigore" (solo coi poveracci) e cosi provare a raccoglierne il consenso

      a ingolfare i tribunali che dovrebbero mandare in galera quelli che dice lei, per cui i processi significativi finiscono tutti in prescrizione

      Per questo, la faccenda dell´amnistia non e` solo buonismo.

      Serve a ristabilire un corretta attribuzione di incentivi e disincentivi a comportamenti sociali piu´ o meno offensivi

      Anche su questo il Presidente Napolitano antepone al diritto degli individui in carcere e quelli di chi subisce gli amnistiati di classe (i beneficiari delle prescrizioni) i cosiddetti processi storici che ritiene importanti. Cioe´ non vuol fare litigare i partiti perche´ ritiene che debbano concentrarsi su cose piu importanti

      Le culture antiliberali producono mostri, troppo spesso.

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  5. Certo l'assenza della certezza della pena o meglio la certezza dell'impunità totale sono un grave problema, tutto italiano. Basti pensare alla differenza tra la punizione per evasione fiscale negli Stati Uniti e in Italia. Ma queste situazioni di corruzione che vediamo ai vertici politici ed economici, partono dal basso, dai piccoli burocrati degli uffici più sperduti, è questo che intendo. E' un problema sociale o di mentalità, di cultura o sottocultura che dir si voglia. Non possiamo pretendere di avere parlamentari incorruttibili, se abbiamo amministratori comunali corrotti e ancora sotto piccoli funzionari corrotti e così via. Il mondo è pieno di corrotti e altri pronti a farsi corrompere, mica bisogna arrivare in Parlamento per vederli, ognuno nella sua piccola realtà scommetto che può citarne tanti... Mi sembra pura utopia pensare che una classe politica ormai marcia fino al midollo possa invertire improvvisamente la tendenza, neppure "riescono" a ridursi gli stipendi... credo che se l'inversione non arriva dal basso non sarà mai possibile, ma come abbiamo ben visto, gli italiani ai cambiamenti son refrattari.

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    1. SECONDO ME INVECE L'INVERSIONE DEVE ARRIVARE DALL'ALTO PROPRIO PERCHE' GLI ITALIANI COME LEI DICE SONO REFRATTARI AI CAMBIAMENTI.
      SE TUTTA L'ITALIA FOSSE COMMISSIONATA DALL'UNIONE EUROPEA (NON IN MANIERA "SOFT" COME ADESSO CON UN EX BANCHIERE CHE VA A DIRE IN GIRO CHE VA TUTTO BENE) STAREMMO MOLTO MEGLIO. QUELLO CHE SERVE ALL'ITALIA SEMBRA NON POTER ESSERE PRODOTTO INTERNAMENTE ANCHE PER LE CAUSE DA LEI ELENCATE E QUINDI UN DECISO INTERVENTO EUROPEO E' QUANTOMENO AUSPICABILE.
      PURTROPPO QUESTO NON ACCADRA' IN QUANTO:
      1) "DECISIVO INTERVENTO EUROPEO" E' UN OSSIMORO
      2) UNA CONSIDEREVOLE FETTA DI POPOLAZIONE GRIDEREBBE ALL'INVASIONE ED ALLA DITTATURA NON CONSIDERANDO CHE LA SITUAZIONE ATTUALE E' BENE O MALE LO STESSO CON UNA GROSSA FETTA DI DELINQUENTI

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    2. Dicky Tricky le posso chiedere di non usare il maiuscolo ?

      Nel merito, le sue osservazioni mi paiono interessanti e mi conforta che ci sia qualcuno con cui le condivido. Pensavo di essere solo al mondo.

      L´idea originaria era che tutti i popoli europei avrebbero votato un parlamento europeo che a sua volta avrebbe votato un governo europeo. Cioe´ che l´Europa sarebbe diventato un paese solo, come gli Stati Uniti d´America (Gli stati uniti d´Europa)

      Questo non e` accaduto. I poteri e i bilanci dell´unione europea non sono quelli di un vero e proprio stato.

      Oggi ci impongono un banchiere, come dice lei, con metodi discutibili. Ma i metodi giusti, non essendo stati preparati per tempo, non sono disponibili.

      Oggi si sono decisi che il problema e` di allargare la regione di sovranita´ unica: le politiche fiscali, il controllo sulle banche e perfino, forse, un ministero del tesoro comune, per fare uan gestione della moneta comune, visto che la moneta e`comune e non si vede come possa essere gestita in autonomia dai singoli paesi.

      Questa della moneta e` un argomento importante, c´e` infatti chi sostiene che la narrativa per la quale i paesi latini sarebbero irresponsabili e i tedeschi no non sia corretta e che in realta´ si tratta di una faccenda di bilance commerciali.

      In sostanza i tedeschi si dovrebbero decidere a aprire a una politica inflazionistica al loro interno che favorisca i consumi tedeschi cosi´ consentendo ai paesi latini di esportare di piu in Germania e riequilibrare la loro bilancia commerciale.

      I tedeschi, per ragioni storiche, hanno paura delle politiche inflazionistiche (Weimar)

      insomma i voti dei paesi latini dovrebbero costringere i tedeschi a praticare un po di inflazione e i voti tedeschi dovrebbero convincere noi a rendere la nostra spesa pubblica piu responsabile.

      La area euro dovrebbe essere un solo paese.

      Invece di fare l´unione politica prima, col parlamento e governo comuni veri, abbiamo fatto prima la moneta comune ma senza i meccanismi politici per gestirla.

      Cioe´ anche l´Europa e` malata del cancro buro-partitocratico antiliberale. Questo e` l´unico terreno su cui sono simpatetico con le diffidenze britanniche.

      Infatti, come lei stesso scrive, "decisivo" per l´unione europea e`.... ed inoltre ci sono sempre gli invasati che gridano al complotto a sproposito.

      Questa inadeguatezza culturale europea di fatto NUTRE i massimalismi antiliberali e infoiati.

      E` la stessa inadeguatezza che porto´ a trattare con Hitler per essere "pragmatici".

      Il tecnicismo burocratico ed impotente prima dell´ideale. Quello che ha portat a fare la moneta prima dell´unione politica vera.

      Questo e` un pattern culturale che non ci e` nuovo e i britannici lo sanno, perche´ non e` nuovo neanche a loro.

      Sulla sua conclusione, cioe´ che il risultato della pretesa sovranita´ dei singoli paesi e` peggio di quel che potrebbe essere, sfonda davvero una porta aperta.

      Pero´ non so davvero come questa lettura possa trovare una espressione politica italiana, in effetti.

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    3. Finalmente veniamo al cuore del problema. Siamo in Europa. Contenti o no di esserci, nelle intenzioni dei padri fondatori l'Europa doveva non solo garantire la pace ma essere la premessa degli “Stati Uniti d'Europa”. Questa è oggi più che mai, secondo me, l'unica soluzione possibile ovvero uno spazio politico europeo con dei grandi obiettivi politici comuni: elezione diretta del Presidente della Commissione Europea, liste transnazionali al Parlamento Europeo, costruzione di nuove alleanze e forze politiche transnazionali, europeizzazione della politica nazionale, parlamentarizzazione di quella europea. Va detto che il Trattato di Lisbona ammettendo la possibilità di cumulare la carica di Presidente del Consiglio Europeo con quella di Presidente della Commissione Europea ha gettato le basi per un Presidente Europeo. Accentuando la parlamentarizzazione della Commissione da tempo in corso si potrebbe nelprossimo futuro collegare la scelta delle personalità che dovrebbero ricoprire questo incarico alle elezioni europee. L'Europa deve riuscire a trasformare la sua diversità interna in una differenziazione organizzata, la vera sfida è proprio organizzare in maniera coerente questa diversità. Bisogna partire dal punto più avanzato della nostra integrazione che è l'euro e avviare nuove forme di cooperazione rafforzata tra gruppi di paesi, è indispensabile creare un governo economico sulla base dell’Eurogruppo ed avviare iniziative comuni nel campo sociale, fiscale, della competitività e internazionale, ripensare il concetto di frontiera e concepire una partecipazione con gradi di intensità differenziata. Il processo di adesione all’Europa non può essere concepito come premio per la stabilizzazione interna raggiunta a qualsiasi costo dei vari paesi richiedenti ma deve inserirsi in un più ampio progetto politico globale.

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    4. BISOGNA EVITARE COME CON LA BULGARIA E ROMANIA ORA CHE ENTRA PURE LA CROAZIA CHE POI SONO ALTRE PALLE AL PIEDE PERCHE STANNO MESSE PEGGIO DI NOI.

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  6. il problema è che Bersani per vincere le elezioni vere e proprie deve comunque avere l'appoggio di altri partiti più settoriali, Renzi dal canto suo avrebbe avuto i voti degli incerti e di chi come me pur essendo di destra appoggia le sue idee rottamatorie (e siamo in molti), tutta gente che comunque alle primarie non ha votato

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  7. GUARDA UN PO' CHE ARTICOLETTO C'E' SU REPUBBLICA:

    "L'Italia perde altre tre posizioni nella classifica mondiale della corruzione, pubblicata nel rapporto annuale di Transparency International. Il nostro Paese scende al 72mo posto con 42 punti su una scala da 0 a 100 e ha un livello di corruzione equivalente a quello della Tunisia (41 punti)."


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  8. MICA E' UNA NOVITA' BASTA GUARDARSI IN GIRO

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  9. comunque in effetti questo documento e` impressionante.

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  10. la cosa di Napolitano sull´Ilva al confronto e` una barzelletta

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  11. E a dimostrazione di quanto scritto fino ad ora e che questo sito ha ragione ecco qua prima pagina del corriere:

    Quasi tutti salvi. Anche Dell'Utri

    ROMA - Anche Marcello Dell'Utri sarà candidabile. Tra le maglie del provvedimento passano quasi tutti i parlamentari che avevano temuto di non poter ripresentarsi alle elezioni. Tra questi l'amico di Silvio Berlusconi, che ha condiviso successi e avventure politiche e giudiziarie. Dei diversi procedimenti subiti, incluso quello per concorso esterno in associazione mafiosa (la condanna in appello a 7 anni è stata annullata con rinvio in Cassazione), solo uno avrebbe potuto fermare una sua ricandidatura: la condanna definitiva a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frode fiscale in Publitalia. Ma arrivò al termine di un patteggiamento, nel '99. Quindi non vale. A fugare ogni sospetto il ministro Severino chiarisce: «Chi decide di patteggiare deve essere messo nella possibilità di conoscere le conseguenze della sua scelta. Applicarla oggi ritornerebbe a carico dell'imputato in modo irrazionale». Anche Marcello De Angelis (Pdl) era e resta candidabile perché ha scontato la sua pena a 5 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e banda armata nell'89. Tra i condannati in via definitiva si salva il pdl Aldo Brancher perché condannato solo a due anni per ricettazione e appropriazione indebita nello scandalo Antonveneta. Anche Salvatore Sciascia (Pdl) potrebbe essere candidato perché la condanna a 2 anni e sei mesi per aver corrotto alcuni ex colleghi della Finanza risale al 2001: troppo vecchia.

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  12. si ha ragione da vendere peccato non lo leggano tanti

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  13. Riva ha sempre portato soldi e voti ai maggiori partiti, così come FIAT, e ha l'arma del ricatto occupazionale che stenderebbe qualsiasi esercito. se la classe politica rimarrà la stessa, nazionalizzerà semplicemente i costi di risanamento, pagandoli con le nostre tasse, e lascerà i profitti al povero "imprenditore", come è stato sempre fatto in italia.La strada della nazionalizzazione sarà l'unica a poter assicurare risanamento (garantito da una nuova classe politica) e produzione; necessariamene però i 2 aspetti dovranno andare avanti di pari passo, salvo prima effettuare gli interventi più urgenti per la tutela della salute.
    Non si può solo risanare per anni senza generare alcun profitto.
    Un asse Italia Francia,viste le posizioni di Hollande sulla socializzazione delle grandi imprese che minacciano di chiudere, sarebbe una bella novità per l'Europa.

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    1. Molti dei punti che sollevi sono più che fondati.
      E' evidente che il gruppo Riva, come ogni cosa in Italia sovradimensionata ad un paio di negozi di generi alimentari, è sin dalle fondamenta impastato con le vicende politiche nazionali. Una massa critica di voti come quella non è mai sfuggita alle cupidige dei tanti che ne necessitavano allo scopo di garantirsi libertà di manovra. Se hai letto qualcosa, anche solo su questo sito, afferente alla fondazione dello stabilimento ed ai maggiori player che operarono per la sua costruzione e ne guidarono le sorti, capirai bene che intendo.

      Purtuttavia, non ritengo affatto che lo stabilimento, per così come è o per come possa esser "risanato", sarà mai più generatore dei lucri che ne giustifichino la sussistenza.

      Abbiamo dedicato numerosi post alla dimensione "economica" del mercato attuale dell'acciaio, che per l'ennesima volta viene oggi definito dal wall street journal, versione tedesca, come largamente sovraproduttivo rispetto alle richieste del mercato attuale, sino alle previsioni di medio termine.

      E' quel che sosteniamo da mesi. Riteniamo insomma che tutti i nodi siano giunti al pettine e che ILVA e Taranto, in qeusto momento, rappresentino una specie di buco nero, con violenta forza attrattiva per il settore industriale nazionale, che troppo a lungo si è cullato sugli allori della guerra fredda, praticamente sino ai giorni nostri.

      Il gettito fiscale di un paese non è elastico all'infinito. Tassazione oltremisura, come la nostra, solo nel brevissimo genera maggiori risorse per lo Stato. A stretto giro di posta ne determina invece drastica riduzione, per ovvie ragioni di destimolazione imprenditoriale e riduzione drastica della propensione agli acquisti...
      Impegnare enormi risorse destinate ad nessun ritorno economico sarebbe, come tu stesso scrivi, destinato a durar poco.

      Che poi vi sia un asse franco-italiano sul punto è una buona intuizione, considerate le matrici politiche di Hollande e Napolitano, vero capo indiscusso d'Italia.
      Io all'asse ci aggiungerei, non a caso, anche la Cina e la Russia ;)

      Il problema però si pone in modo diverso, nel modo transalpino: l'ex impero coloniale francese assicura loro flussi costanti di commodities. Il nucleare, bene o male che se ne pensi, li autonomizza dal punto di vista energetico. Le loro scuole non sono state devastate, nè le università. Nè hanno bisogno di Grillo... forse loro potrebbero reggere la socializzazione, chissà. Posto che sia cosa davvero auspicabile (e non lo è...)
      Noi di certo no.

      C'è bisongo di uso vero del capitale a sostegno dell'economia reale. C'è bisogno poi di innovazione ed impresa. Vera. che usi bene quei capitali e Che abbia mercato. Vero. Che crei posti di lavoro. Veri. Che spezzi il circolo vizioso del clientelismo a tutti i costi.
      Al di là di ciò, possiamo cambiare tutte le formule, dal comunismo maoista al liberismo Smithsoniano... ma dopo la crisi ce ne sarà una ancora peggiore e via dicendo.
      ILVA dopo ILVA...

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  14. "I pm di Palermo non ci stanno. Per loro «la trattativa Stato-mafia ci fu e partì da un preciso input politico». Addirittura la regia di questo tentativo di trovare un'intesa con i capi di Cosa Nostra per mettere fine alla stagione delle stragi dei primi anni novanta stava ai massimi vertici delle istituzioni repubblicane. Dunque non fu affatto l'iniziativa autonoma ed isolata di «pezzi dello Stato», in particolare dei carabinieri dei Ros, come nelle conclusioni del presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu ma esponenti delle istituzioni mentre i carabinieri erano solo il braccio operativo.

    GLI OSTACOLI - Sulla strada della trattativa - sempre secondo la tesi dei pm di Palermo- vengono fatti fuori politicamente anche tutti quegli uomini che diventano un ostacolo. E tra questi il ministro della giustizia Claudio Martelli sostituito col più disponibile Giovanni Conso che poi è colui che materialmente non firmerà il rinnovo del carcere duro, il 41 bis, per centinaia di mafiosi. Guarda caso una delle richieste del famoso "papello" di Totò Riina. In questi interventi per mettere in posti chiavi dello Stato uomini più «morbidi» e disponibili a scendere a patti, sempre secondo i magistrati di Palermo, ci sarebbe stato addirittura l'avallo della massima carica dello Stato, cioè l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Proprio l'uomo entrato al Quirinale subito dopo la strage di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone.

    IL RUOLO DI SCALFARO - Se oggi fosse in vita Scalfaro sarebbe tra gli imputati di questo processo e come Mancino sarebbe chiamato a rispondere di falsa testimonianza. «Ebbe un ruolo nella nomina ai vertici del il dipartimento per le carceri -ha accusato Di Matteo- mentre in sede di interrogatorio ha detto di non sapere nulla su quell'avvicendamento». I pm di Palermo puntano il dito anche contro l'ex ministro Mancino accusandolo di aver mentito su quella stagione in cui lo Stato venne a patti con Cosa Nostra."

    corriere della sera online,

    http://www.corriere.it/cronache/13_gennaio_10/stato-mafia-pm-non-ci-stanno_731c70f4-5b0d-11e2-b99a-09ab2491ad91.shtml

    Bene, i topi iniziano ad abbandonare la barca... avevamo visto per tempo...

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