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venerdì 27 luglio 2012

Speciale: dalla vandea dello statalismo industriale dirigista, poi privatizzato

1964 - Clicca qui - didascalia - per il video

Il Sit in dei dipendenti Ilva a Taranto

 Nelle giornata di ieri migliaia di lavoratori dello stabilimento ILVA di Taranto, ex ITALSIDER - IRI, la cui storia un pò enfatizzata, emendata da molti retropensieri che pur vi furono e da alcune fondamentali considerazioni geopolitiche, potete trovare qui ben descritta, si sono rovesciati per le strade del capoluogo, bloccando il traffico sino ad ora, salvo poche interruzioni. Isolando in breve la città. Una parte cospicua di loro ha manifestato davanti alla prefettura, in un clima di sbalordimento, incertezza ed incredulità che spero le fotografie, di prima mano, sappiano testimoniare. 
In queste circostanze non posso omettere di ricordare un paio di eventi salienti, che legano indissolubilmente la vicenda del gigantesco stabilimento pugliese alla storia maggiore d'Italia: 
  • l'inaugurazione di Italsider, alla presenza di Moro e Colombo, che l'archivio Luce del Senato ci mostra gremita di Stato e parastato, in un trionfalistico videogiornale d'epoca.
  •  la Santa Messa nella notte di Natale dell'evocativo 1968, celebrata da Arcivescovo e Papa presso lo stabilimento industriale, allora di recente costituzione e benedizione.
Papa Paolo VI coll'Arc. Motolese, Notte di Natale 1968, Italsider - Taranto
Trascorsi 50 anni, le risultanze delle indagini della procura di Taranto su atti criminali e di corruttela, unite alle perizie mediche testimonianti un nesso eziologico indiscusso, sommate ai tanti studi nazionali sull'inquinamento locale (che toccherebbe falde acquifere e ciclo alimentare, oltrechè naturalmente l'aria), ci dicono come la miopia degli anni '60, eternata in quei documenti storici e finanche parzialmente contestualizzabile, oggi abbia invece fatto definitivamente il suo tempo.
E con essa l'infornata di dirigismo, sindacalizzazione in malafede, assistenzialismo di Stato, incultura della monocultura, baby pensioni, doppi lavori in nero, appalti pilotati.
Alla luce di quanto sopra detto e linkato, fa davvero inarcare le sopracciglia la tirata della Federacciai-Confindustria, non nuova a manifestazioni di assoluta ipocrisia sull'argomento,  sul sequestro degli impianti siderurgici di Taranto: