Visualizzazione post con etichetta social networks. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta social networks. Mostra tutti i post

lunedì 22 ottobre 2012

Die Zeitgeist

Amici lettori,

in precedenza ho usato l'ultimo tema proposto dall'Abate per proporre una mia riflessione: cos'è il giornalismo oggi ? Non solo per chi lo fa ma anche per chi ne usufruisce. Per chi lo fa per una grande testata o per chi lo fa da un piccolo blog.


Per non parlare del fatto che le grandi testate hanno l'affanno e i privati cittadini sono diventati reporter e analisti.

Lo so per alcuni il tema non è nuovo, anzi, già puzza un po'. Recentemente ci sono stati sul tema convegni, si sono espressi in pubblico i responsabili delle grandi testate, è fresca la notizia che alcuni grandi giornali fra cui il Guardian dismetteranno il quotidiano su carta perché non riesce più a stare nei costi.

Il tema che sta a cuore all'Abate in questi giorni è ampiamente presente su testate grandi e piccole, Gilioli sull'Espresso ha addirittura chiesto le dimissioni del prefetto di Napoli Andrea de Martino.

Ma l'Abate ha una urgenza specifica su questo tema. E così sia. L'originalità dell'affrontare il tema anche noi, su cui interrogavo i miei interlocutori, è proprio questa.

Perché le urgenze passano attraverso il monitor. Lo credo davvero, non è retorica. Probabilmente i suoi lettori non troveranno nelle altre trattazioni del tema quel che trovano nella sua. E non credo si tratti dei suoi argomenti giuridici, tutto sommato non sorprendenti.

Si tratta, secondo me, di un tratto personale, che ognuno ha e che fatalmente caratterizza ogni scritto.

Eppure, eppure, rimane un mio cruccio sul taglio personale dell'Abate.

Allora adesso voglio usare un tema che starebbe a cuore a me per estendere la mia trattazione di cosa sia il blogging e il giornalismo oggi.

Perché se i miei punti di riferimento culturale sul tema non hanno certo bisogno della mia trattazione, anzi il contrario, può esserci qualcuno che non è a parte del processo cognitivo che su questo tema sto seguendo. E probabilmente l'Abate non è il solo.

Ci sono cose che secondo l'Abate nessuno scrive.

Capisco cosa voglia dire. Ma oggi questo è sempre meno vero. Non lo è per tutti. Chi certe cose vuole leggere, le può trovare.

Questa è una delle conquiste della editoria digitale. La democratizzazione per chi scrive e per chi legge.

Il punto è che lo spazio bisogna andarselo a cercare.

Se non lo si fa per chissà quale ragione, non si può però pretendere che il mondo sia quello che fu.

Non lo è.

Facciamo alcuni esempi, con le immagini che seguono: