giovedì 25 ottobre 2012

Ultim'ora ILVA: Il presidente Ferrante non è più custode

Dal corriere della sera:

La severità eccentrica del ministro Severino...
La decisione è stata assunta dal Tribunale di Taranto, su richiesta della procura ionica. In virtù di tale provvedimento Ferrante è stato sospeso dal collegio in attesa del verdetto finale atteso dalla Cassazione.

"Ferrante ha dimostrato, pur presentando ricorsi legittimi, discutibile e scarsa disponibilità a collaborare con l'autorità giudiziaria, palesata soprattutto in maniera chiara con la volontà, o quantomeno l'interesse, a proseguire l' attività produttiva". Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante - è detto in una nota dell'azienda - "prende atto della decisione del Tribunale di Taranto di oggi".
Abbiamo già scritto in merito, rinunciando a dedicare troppe energie ad una situazione processuale che, per molti versi, ci pare già documentata e indirizzata verso i suoi esiti. Per concentrarci sugli aspetti tecnici e futuribili.
Diamo la notizia per necessario aggiornamento, avendo fornito in precedenza i documenti originali del processo. Ma, come potete leggere in

Tarasleaks 2012: I due provvedimenti del G.I.P. in seguito alle decisioni del riesame - integrali


Il dottor Ferrante riprende il ruolo di custode (per ora). Cassazione in vista?


avevamo già più che previsto i possibili sviluppi ed esiti della vicenda. E non grazie a superpoteri, ma perchè tutto sommato logici e conseguenziali. Alla luce di un minimo di conoscenza del diritto.
Allora come oggi, l'idea che il ministro Severino avesse parlato di "abnormità" possibile dell'atto di revoca ci fa sorridere.
Ma se pensiamo alla sentenza data dal tribunale dell'Aquila sulla vicenda terremoto e responsabilità penale conseguente attribuita alla commissione grandi rischi ed ai sismologi interessati, le cose cambiano.
Quella sì ha alta probabilità di "abnormità", secondo la miglior tradizione dottrinaria.
Possiamo osservare che nessun commento del genere sia stato avanzato. Nè da ministri nè da sottosegretari.
E il riso abbandona subito le nostre labbra.