lunedì 22 ottobre 2012

competitività


una cokeria moderna

Amici lettori,

oltre alla mole di documenti processuali sull'Ilva già resi disponibili, c'è una osservazione specifica che mi ha impressionato e che voglio condividere.

Nel post precedente del mio esimio e stimatissimo collega e coautore l'Abate di Theleme, leggo della dichiarazione del Dott Assennato sulla competitività dell'Ilva. Mentre i suoi concorrenti si sono mossi prima, Ilva ha goduto della sostanziale licenza a inquinare e diciamocelo, uccidere.

Qui voglio fornire un dato grossolano e il colpo d'occhio.

Il dato grossolano è che la ThyssenKrupp, concorrente di Ilva, ha considerato che la cokeria di Diusburg fosse troppo vecchia per essere resa compatibile e ne ha progettata una nuova. All'inizio degli anni 90.

Grossomodo al tempo del passaggio ai Riva, se ricordo bene. Oggi poi sappiamo anche che la proprietà precedente aveva accantonato risorse finanziarie a copertura di costi di adeguamento.

La cokeria nuova della Thyssen è costata 800 milioni di euro e ha mosso i primi passi nel 2003.

Ad un recente seminario di LegaAmbiente presso la biblioteca comunale, è stato proposto fra gli altri questo documento pdf della ThyssenKrupp, concorrente di Ilva, che produce in Germania.

Il documento è stato scritto e pubblicato dalla TyssenKrupp stessa.

E' in inglese e ci vorrebbe un po per tradurlo in italiano.

Qui mi concentro solo su alcuni dettagli riguardanti la cokeria di Taranto e quella di Duisburg.


Qui riporto un periodo tratto da quel documento

«La progettazione del nuovo impianto per la produzione del coke della ThyssenKrupp a Duisburg (in Germania) iniziò nei primi anni ‘90.
Durante la storia quasi centenaria dell’impianto Thyssen, l’espansione urbanistica del distretto Bruckhausen di Duisburg si era sviluppata sempre più vicino al perimetro del sito industriale. Nel tempo, le proteste dei residenti per le emissioni dell’impianto e le richieste di chiusura della cokeria si erano fatte sempre più insistenti.
Dato che l’impianto di Bruckhausen non poteva più essere ristrutturato per soddisfare i più moderni requisiti ecologici, fu pianificato di rimpiazzarlo con una nuova installazione. Idealmente, questa doveva essere collocata al di fuori da aree densamente popolate, ma abbastanza vicino allo stabilimento siderurgico, così da consentire la consegna di 2,5 milioni di tonnellate di coke l’anno, richieste dai due grandi altiforni di Duisburg, e per mantenere la rete di gas tra i forni e le centrali.
Un sito adatto fu identificato nella penisola tra il porto di Schwelgern e il fiume Reno».

Questo documento lo ha scritto e pubblicato la proprietà della ThyssenKrupp per propagandare i suoi sforzi. Qui a Taranto questa è la posizione degli "ambientalisti integralisti".

Ricordo che una delle emissioni delle cokerie è quella di cosiddetto benzoapirene,del quale al momento non ricordo se oltre ad essere cancerogeno e progestinico sia anche genotossico.

Progestinico significa che popolazioni esposte a questa sostanza vedono calare il numero di nascituri maschi ad ogli generazione.

Genotossico significa che i cancri verranno ai figli e i nipoti di chi è stato esposto.

Ora una carrellata di immagini delle cokerie Ilva. Successivamente una carrellata di immagini della cokeria tedesca.

Ilva:

qui si vede un operaio che lavora con le mani al caricamento del carbone da trattare. Essendo pericoloso gli impianti moderni sono automatizzati e non prevedono presenza di esseri umani sulle batterie

qui si vedono le perdite laterali dalle batterie, sebbene questa immagine sia degli anni 90, precedente a quanto contestato oggi dalla procura

anche qui un essere umano sulle batterie

questo è il carbone trattato. Prima di entrare nell'altoforno dovrà essere spento con l'acqua

questo è lo spegnimento in un impianto statunitense. A Taranto questo produce le caratteristiche colonne di vapore che si congiungono alle nubi nel cielo

Nelle cokerie "strategiche" operai sulle batterie non ce ne sono perché è troppo pericoloso. Quella di taranto è altrettanto strategica ?

Ma andiamo avanti, ecco qualche immagine della cokeria della ThyssenKrupp




il cielo blu intorno alla cokeria

lo spegimento del carbone.Quello alla base è il vapore !!

l'equivalente degli operai Ilva della Thyssen. Le operazioni della cokeria sono completamente meccanizzate, non ci sono persone sulle batterie

Ora, agli amici industrialisti che ci hanno ammoniti sulle conseguenze disastrose della chiusura in questo momento, a chi ci ha chiesto se sia la magistratura a fare la politica industriale (domanda che i mafiosi arrestati e sottoposti a sequestri non fanno);

A tutti loro, da Giannino ai sindacalisti, vorrei far osservare che gli imprenditori veri se una attività la considerano davvero strategica la rendono compatibile e non invisa. 

A Taranto la scelta è stata di risparmiare denaro e condannare a morte qualche centinaio di persone, sparando nel mucchio.

E' questa la politica industriale che chiedete se debba essere la magistratura a fermare.

Certo che deve essere la magistratura, chi altri ?

Per essere competitivi, per poter essere industrializzati e occidentali, bisogna essere uomini tali che non perdono il fiato se qualcuno ricorda loro che esistono le leggi.

E magari pensarci per tempo.

L'industria non si fa con le macchine. Si fa con la mente, la cultura, l'antropologia, quello che volete, delle comunità che quella industrializzazione implementano.

E se oggi il ciclo dell'acciaio italiano è a rischio è perché per funzionare richiede la strage sistematica di cittadini inermi e non perché esiste una legge.

E credete che qui a Corporeus Corpora non ci sdilinquiamo né per l'operaismo marxista e neanche per il solidarismo cattolico (nella sua variante pelosa e interessata e neanche in quella in buona fede).

E se volessimo essere ideologici, diremmo che l'unico che aveva detto per tempo qualcosa di civile in merito e in tempo utile, è stato l'unico liberista col botto del panorama italiano, l'amante dei massacri sociali.

Nel 1994 Pannella disse:

Taranto non è l’Ilva, è sbagliato appiattire la città sul suo stabilimento. Chi annuncia e chi prepara la guerra di Taranto vuol prendere per i fondelli i tarantini. Si tratta delle stesse persone, dello stesso regime, che hanno trasmesso a questa città una cultura assistenzialistica e che ora vogliono la guerra

Nel 94. Nello stesso periodo in cui la ThyssenKrupp progettava la nuova cokeria.

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